Alcamo: Cronaca di una discarica abortita

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Almeno sino a domani l’emergenza rifiuti è scongiurata per quei Comuni della provincia di Trapani che scaricano nell’impianto di Borranea. Nel frattempo è stata indetta una conferenza di servizi per predisporre una variante per realizzare una nuova vasca a Borranea. In Sicilia per lo smaltimento dei rifiuti si vive alla giornata. La Regione non è in grado di predisporre una programmazione per nuovi impianti allo scopo di evitare che strade e piazze vengano invase da montagne di sacchetti per come accade spesso nei Comuni del Palermitano, vicini anche alla città di Alcamo, dove l’ex amministrazione Scala ha saputo predisporre un servizio invidiato da tanti primi cittadini. Alcamo veniva presa  ad esempio come città pulita dove gli operai dell’Aimeri, oggi Energetikambiente, svolgono con impegno un buon servizio nonostante i tagli effettuati dal Comune di Alcamo che ha ridotto i giorni dei prelievi per ridurre le spese. Semplice equazione: riducendo e tagliando  servizi naturalmente si risparmia. Ma proseguiamo raccontando la cronaca della discarica abortita. Ebbene l’ex sindaco Giacomo Scala e l’ex assessore Massimo Fundarò, alcuni mesi prima della scadenza del loro mandato, dopo un lungo iter, erano riusciti ad ottenere il finanziamento di 2 milioni e 700 mila euro e tutti i permessi e nulla osta per allargare l’ex discarica di Vallone Monaco dove andare a depositare Rsu. Il progetto dell’unica discarica pubblica autorizzata in Sicilia prevedeva l’allargamento di quella ora in disuso e, calcolando lo smaltimento quotidiano, per dieci anni Alcamo sarebbe stata autonoma con notevoli vantaggi. Ovvero dove scaricare Rsu prodotti dagli alcamesi con costi di trasporto contenuti. Ebbene scaduto il mandato di Scala e Fundarò quel progetto, già finanziato che aveva ottenuto tutti i nulla osta compreso quello della valutazione dell’impatto ambientale, si arenò al Comune di Alcamo e non se ne fece più nulla. Tutto cadde nel dimenticatoio. Un vero peccato. Un’importante occasione mancata che avrebbe evitato disagi e grandi spese per trasportare, come accede alcuni anni fa i rifiuti a Siculiana, e poi a Borranea e oggi a Bellolampo.