ALCAMO – Nessuna responsabilità da addebitare al sindaco per questa perdurante crisi politica. Il vicesindaco di Alcamo Gino Paglino si sente di assolvere il primo cittadino, Sebastiano Bonventre, rispetto al caos che ha travolto il palazzo municipale e che va avanti da quasi due mesi, culminato ieri con le dimissioni di quattro dei sei assessori della giunta. Paglino, esponente di Area Democratica, alla fine ha deciso di non seguire i colleghi ma solo per questioni di opportunità. E’ stato proprio Bonventre che lo ha invitato a non rimettere il mandato perché in questi giorni ci sono alcuni impegni istituzionali da portare avanti. Quindi per Paglino si apre una fase di governo a scadenza che dovrebbe protrarsi per non più di 48 ore anche se non sembra essere scontata questa tempistica. L’impressione è che al momento per chiudere il cerchio servano ancora molti tasselli da incastonare. Senza mezzi termini il vicesindaco addita come responsabile di tutto ciò la politica
Secondo Paglino il problema è che il compito delle forze politiche doveva essere proprio quello di parlare di programmi ma si è finito per porre solo questioni di nomi. Si è scatenata una bagarre che ha finito per far uscire a pezzi l’immagine del governo locale agli occhi dei cittadini che hanno probabilmente intravisto in tutto questo soltanto una corsa verso l’accaparramento di una poltrona.
In questo clima di scarso decisionismo e di assenza di forti prese di posizione della politica il sindaco ha finito per essere lasciato solo come unico capro espiatorio della difficoltà di governo della città. Rispetto all’appello di Bonventre il movimento di Area Democratica non si è sentito di lasciare la barca. Paglino però pone un limite e chiaramente si dice non disponibile a fare da stampella ad oltranza:
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