Il Comune di Alcamo entra ufficialmente in contenzioso con l’Srr Trapani nord, la società che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in città. Il commissario straordinario che regge le sorti del municipio, Giovanni Arnone, ha dato incarico a due legali esterni impugnando la delibera che stabilisce nuovi criteri di ripartizione dei costo dei rifiuti. A difendere le ragioni dell’ente saranno i legali Barbara Figuccia e Giancarlo Pellegrino, contestualmente nominati per le stesse ragioni anche dal Comune di Custonaci. La modifica di questo criterio costerebbe al Comune di Alcamo il pagamento all’incirca di mezzo milione di euro in più del servizio e consiste nel calcolo della ripartizione dei costi tra i Comuni che tenga conto non solo, come fatto sino ad oggi, della quantità dei rifiuti prodotti ma anche del numero di operai dislocati nel territorio. Una nuova ripartizione che però di fatto non è stata ancora applicata dall’Srr e questo ha già fatto infuriare il sindaco della vicina Castellammare del Golfo, Nicola Coppola, che ha messo in mora la società d’ambito affinchè applichi quanto deliberato a maggioranza dai soci. Secondo il commissario Arnone, però, questa procedura sarebbe irregolare: “Il deliberato dell’assemblea dei soci – sostiene – inciderebbe e richiederebbe la modifica del contratto di subentro sottoscritto nel marzo del 2014 nella parte relativa al criterio di ripartizione del costo dell’appalto tra i singoli soci e comporterebbe, sulla base del quantitativo dei rifiuti prodotti nell’anno 2014, un maggiore onere economico a carico di questo ente”. L’ufficio ambiente del Comune di Alcamo ha richiesto un parere in tal senso all’Avvocatura comunale che ha risposto in maniera netta: “Si ravvisa l’esistenza di ragioni giuridiche – viene sottolineato – tali da consentire l’impugnazione del deliberato del marzo scorso dell’assemblea dei soci della Srr Trapani Provincia Nord”. Sulla base proprio di questo parere Arnone ha preso carta e penna ed ha scritto a tutti gli organi della Srr e a tutti i Comuni soci: “Il Comune di Alcamo – precisa – ritiene di non dare esecuzione alla delibera assembleare in quanto non è stata adottata in conformità alle previsioni normative”. Il commissario del Comune ha quindi deciso di dare mandato ai legali di impugnare la deliberazione contestata. Si prospetta una vera e propria guerra con gli altri municipi, soprattutto con il vicino Comune castellammarese che con questi nuovi criteri, se adottati, farebbero risparmiare di tassa rifiuti ben 400 mila euro all’ente. “E’ un principio di equità – ha evidenziato il sindaco di Castellammare Nicola Coppola – perché il servizio deve essere pagato in proporzione non solo ai rifiuti che produciamo ma anche al personale assunto”.