Si punta tutto sulla sospensiva cautelare per evitare l’aumento di mezzo milione di euro della tassa sui rifiuti. Su questa direzione sta lavorando il Comune di Alcamo ed in particolare i due legali esterni a cui è stato conferito mandato nel tentativo di impugnare la delibera che stabilisce nuovi criteri di ripartizione del costo dei rifiuti della Srr Trapani Nord, la società che gestisce la raccolta e smaltimento dell’immondizia ad Alcamo, Castellammare del Golfo ed in altri centri della provincia trapanese. Un contenzioso sorto con il Comune di Alcamo a seguito della modifica di questo criterio della quantificazione delle quote fra tutti i Comuni soci stabilito dall’assemblea della Srr. Una manovra che costerebbe al Comune di Alcamo il pagamento all’incirca di mezzo milione di euro in più del servizio e che consiste nel calcolo della ripartizione dei costi tra i Comuni che tenga conto non solo, come fatto sino ad oggi, della quantità dei rifiuti prodotti ma anche del numero di operai dislocati nel territorio. Una nuova ripartizione che però di fatto non è stata ancora applicata dall’Srr e questo ha già fatto infuriare il sindaco della vicina Castellammare del Golfo, Nicola Coppola, che ha messo in mora la società d’ambito affinchè applichi quanto deliberato a maggioranza dai soci. Secondo il commissario Arnone, però, questa procedura sarebbe irregolare: “Il deliberato dell’assemblea dei soci – sostiene – inciderebbe e richiederebbe la modifica del contratto di subentro sottoscritto nel marzo del 2014 nella parte relativa al criterio di ripartizione del costo dell’appalto tra i singoli soci e comporterebbe, sulla base del quantitativo dei rifiuti prodotti nell’anno 2014, un maggiore onere economico a carico di questo ente”. L’ufficio ambiente del Comune di Alcamo ha richiesto un parere in tal senso all’Avvocatura comunale che ha già risposto che esistono i presupposti per impugnare il provvedimento. Sulla base proprio di questo parere Arnone ha preso carta e penna ed ha scritto a tutti gli organi della Srr e a tutti i Comuni soci: “Il Comune di Alcamo – precisa – ritiene di non dare esecuzione alla delibera assembleare in quanto non è stata adottata in conformità alle previsioni normative”. Il commissario del Comune ha quindi deciso di dare mandato ai legali di impugnare la deliberazione contestata. Si prospetta una vera e propria guerra con gli altri municipi, soprattutto con il vicino Comune castellammarese che con questi nuovi criteri, se adottati, farebbero risparmiare di tassa rifiuti ben 400 mila euro all’ente.