Alcamo-Costi politica, scontro Sicilia Democratica-Abc

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Tira sempre più aria tesa a livello politico all’interno del consiglio comunale. Dopo le schermaglie sull’aumento delle tasse, che ha spaccato l’aula tra consiglieri pro e contro, esplode un’altra polemica questa volta legata ai costi della politica. Il profumo delle imminenti elezioni comunale, in programma per la prossima primavera, sta chiaramente contribuendo ad innescare una polemica dietro l’altra. L’ultima vede di fronte Sicilia Democratica ad Abc, con i primi ad accusare il giovane movimento di “demagogia” rispetto alla mozione inserita all’ordine del giorno del prossimo consiglio del 28 settembre che mira alla rinuncia dell’indennità di carica del presidente del consiglio ed ai gettoni di presenza dei consiglieri comunale per tutto l’anno 2015. “Una proposta – sottolineano i consiglieri di Sicilia Democratica, Giuseppe Stabile (nella foto), Antonio Fundarò, Gaspare Coppola e Marianna Vario – frutto dell’imminente campagna elettorale e non già della reale volontà di stoppare un uso scorretto delle risorse pubbliche finalizzate al funzionamento reale degli organi politici elettivi”. “Questa è una proposta avanzata già nei primissimi giorni del 2015 – replica il consigliere di Abc Mauro Ruisi – quando ancora non c’erano assolutamente nell’aria le dimissioni del sindaco Sebastiano Bonventre e quindi con metà mandato ancora davanti”. Sicilia Democratica spinge sull’acceleratore e parla di “strumentalizzazioni mediatiche” e nel contempo evidenzia polemicamente come abbia formulato diverse proposte proprio sulla riduzione dei costi della politica: “Inspiegabilmente, però, le tante proposte reiterate negli anni e con il passare dei mesi – precisano i quattro consiglieri – non sono giunte all’aula consiliare per essere trattate e, davvero, incidere sul funzionamento degli organi rappresentativi della democrazia partecipata”. “Affermazioni che lasciano il tempo che trovano – rilancia Ruisi – dal momento che il presidente del consiglio, che gestisce i lavori d’aula, non mi pare sia vicino ad Abc, bensì a Sicilia Democratica con cui ha condiviso un percorso politico all’interno della stessa coalizione di maggioranza”. Stabile, Fundarò, Coppola e Vario sostengono di avere presentato dal 2013 diverse missive all’amministrazione e al presidente del consiglio per sollecitare l’accorpamento di più punti all’ordine del giorno nelle commissioni consiliari, in modo da ridurne il numero, di ottimizzare i lavori del consiglio attraverso alcune modifiche regolamentari che ne snellissero le attività, di convocare i consigli al mattino, per evitare rinvii di sedute, e nuove modalità di erogazione dei gettoni di presenza. In tutto 11 tra proposte, lettere e mozioni che, secondo quanto sostiene Sicilia Democratica, sono rimaste senza risposta o lettera morta. “La posizione mediatica di taluni gruppi politici, alla vigilia delle elezioni, – conclude nella nota Sicilia Democratica – non suffragata da alcun atto, negli anni, che denotasse interesse al tema, non interessa alla politica e fa riflettere i cittadini”.