Alcamo, contenziosi al Comune a raffica

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Continuano a piovere sulla testa del Comune di Alcamo contenziosi a raffica. Soltanto nell’appena trascorso mese di settembre sono stati ben 8 le istanze valutate dal Comune ed in 7 casi si è deciso di resistere in giudizio, andando incontro quindi al processo civile in tribunale. In un solo caso il Comune è riuscito a trovare la via della transazione con una ditta di arredamenti per il riconoscimento di danni al furgone della ditta stessa danneggiato dalla presenza di una buca in contrada Cavaseno, nei pressi dello stadio Lelio Catella. Con 300 euro il caso è stato chiuso ed evitato di finire in tribunale. Certamente il caso più scottante per le casse del Comune, è il caso di dirlo, è quello che riguarda un ciclistica rimasto vittima di un incidente sempre a causa di una buca sull’asfalto e che ha chiesto l’esorbitante cifra per danni pari a 95 mila euro. Un fatto avvenuto nella via per Monte Bonifato nel giugno dello scorso anno e che comportò, secondo il referto medico prodotto dal protagonista dello sfortunato incidente, diversi danni fisici. C’è poi anche il caso della bomba d’acqua avvenuta sempre ad Alcamo nell’ottobre del 2013 e che creò non pochi disagi in tutta la città. Una donna, proprietaria di un’automobile, ha chiesto un risarcimento danni per il proprio mezzo di quasi 3 mila e 400 euro investito in pieno da un vero e proprio fiume in piena di detriti in via Agate. Infine, si fa per dire, ci sono altri 5 contenziosi sorti con il Comune per verbali elevati dal comando di polizia municipale: 4 direttamente con i caschi bianchi e un altro attraverso Riscossione Sicilia che ha inviato la cartella esattoriale per il recupero crediti. Per il Comune si tratta di nuovi grattacapi che potrebbero creare non pochi problemi alle già esigue risorse finanziarie dell’ente. Oramai i contenziosi sono a decine ogni mese per segnali stradali, dossi artificiali o altri ostacoli, buche sulla sede stradale, multe dei vigili urbani contestate, ricorsi alle notifiche della vecchia Tarsu, la tassa sui rifiuti solidi urbani. C’è di tutto nella valanga di controversie attivate dai cittadini. Soltanto nel primo trimestre di quest’anno sono state 20 le controversie che sono state contestate e analizzate dalla giunta guidata dal sindaco Sebastiano Bonventre che in tutti i casi ha deciso di resistere in giudizio. Un atto praticamente dovuto ma che tradotto rischia davvero di ritorcersi come una spada di Damocle sulla testa dell’ente municipale. In pratica si viaggia ad un ritmo vertiginoso sotto l’aspetto proprio dei contenziosi tra ente locale e cittadini: una controversia ogni tre giorni, che significa anche spese legali che lieviteranno oltre che gli eventuali danni riconosciuti al cittadino. Neanche a dirlo le maggiori contestazioni riguardano le cadute di pedoni e i danni ai veicoli causati dalla presenza di buche sulla sede stradale. Molti di questi casi quasi sicuramente si tramuteranno negli anni prossimi in debiti fuori bilancio. Questione già emersa in consiglio comunale tanto che il civico consesso ha attivato una commissione d’indagine in tal senso. Da diversi consiglieri, Alessandro Calvaruso in testa, fu evidenziata anche la facilità con la quale il Comune ha disposto risarcimenti. Alcune cause in cui il Comune avrebbe ammesso la colpa sarebbe state viziate da scarsi controlli degli uffici comunali durante i sopralluoghi fatti nelle zone in cui è stato denunciato il danno.