Alcamo-Comune non si costituisce contro i vigili urbani, in consiglio è putiferio

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Il Comune di Alcamo ricasca nei suoi soliti errori. E ieri sera in consiglio comunale si è scoperto che ancora una volta gli uffici non hanno provveduto a costituirsi in giudizio su una vertenza avviata da 25 vigili urbani con contratto a tempo determinato e part time. Con la conseguenza che il municipio ora si ritrova sulla testa una sentenza sfavorevole in primo grado ed una cifra da pagare da capogiro. Qualcosa come 225 mila euro. Sono i soldi che rivendicano i 25 contrattisti e che riguarderebbero il mancato riconoscimento per intero dell’indennità di vigilanza. Infatti, sulla base dei consolidati pagamenti degli anni prima, il Comune riconosceva a questi lavoratori tale indennità in rapporto al monte ore. Con il ricorso presentato invece questi caschi bianchi hanno richiesto l’indennità per intero, quindi come se fossero dipendenti full time a 36 ore settimanali. Senza una memoria difensiva da parte del Comune, che si scopre non essersi mai costituito in giudizio, il tribunale ha condannato in primo grado il municipio a liquidare queste somme. Su questa vicenda è esploso il putiferio in aula con i consiglieri a protestare vibratamente con gli uffici.

Ad abbozzare una difesa rispetto al suo operato è stata la dirigente Giovanna Mistretta che ha evidenziato come la notifica di tale ricorso sarebbe stata fatta al Comune nel maggio scorso ed in materia di contenziosi sul lavoro era l’allora segretario comunale Cristofaro Ricupati a doversene occupare. Nonostante il Comune adesso abbia proposto ricorso in appello comunque c’è il rischio che il legale che sta seguendo i 25 contrattisti possa far rendere esecutiva la sentenza di primo grado con possibile pignoramento.

Da un’indagine interna, di cui si è fatto carico nei mesi successivi l’attuale segretario Vito Bonanno, pare sia stata accertata la mancata trasmissione degli atti dalla segreteria generale riguardo a questa controversia. Alla fine però il consiglio ha dovuto votare favorevolmente il debito fuori bilancio anche su indicazione dello stesso Bonanno.

In merito non si fa attendere la replica dell’ex segretario comunale Ricupati: “In assenza di deliberazione dell’ufficio personale – sostiene – l’ufficio contenzioso rappresentato in quel caso dalla segreteria generale che all’epoca reggevo non può costituirsi in giudizio. Essendo stata verosimilmente fissata l’udienza dopo il mio trasferimento ad altro Comune, a partire dall’1 settembre 2016, non avrei potuto far nulla sulla difesa dell’ente, cosa che avrebbero semmai dovuto fare i miei successori supplenti o titolari essendo la scadenza per la costituzione in giudizio fissata 10 giorni prima dell’udienza. A comprova di ciò – aggiunge Ricupati – faccio presente che il sottoscritto ha notificato un decreto ingiuntivo al Comune mai opposto dagli uffici, probabilmente per la stessa motivazione di questa controversia sorta con i contrattisti della polizia municipale”. Da qui si innesca lo scontro a distanza con Bonanno: “Sarà la Corte dei Conti  – ribatte a sua volta – a stabilire le responsabilità della mancata costituzione in giudizio del Comune nella causa intentata dai vigili urbani. Ma una cosa è certa ed inconfutabile perché provata documentalmente: il ricorso è stato notificato al Comune di Alcamo alla pec del protocollo generale il 9 maggio 2016 e risulta assegnato nella piattaforma informatica al segretario generale dell’epoca e all’avvocatura comunale, non anche al settore personale.  Non risulta, invece, adottata nessuna delibera di costituzione in giudizio; ma essa non poteva essere predisposta dall’ufficio personale perché non risultava a conoscenza del ricorso; né risulta che chi ha ricevuto la notifica abbia sollecitato la predisposizione di tale delibera. Altro dato certo è che il ricorso non risulta archiviato presso l’ufficio di segreteria, né risulta tra quelle pratiche  di contenzioso trattate dal segretario generale dell’epoca che il vicesegretario a settembre, una volta divenuta vacante la sede di segreteria, ha trasferito dalla stanza del segretario generale all’ufficio dell’avvocatura. Insomma, il ricorso dei vigili pur acquisito dal comune il 9 maggio 2016, sembra essersi volatilizzato. Dopo il mio insediamento non è pervenuto alcun ricorso dei vigili urbani; il 20 dicembre 2016 ho ricevuto una mail dalla cancelleria del Tribunale che avvisava di un rinvio al 30 dicembre 2016 di una causa promossa da tale Adamo Salvatore+24. Ho immediatamente trasmesso il biglietto di cancelleria all’avvocatura che non ha riscontrato la causa tra quelle trattate e, pertanto, il 30 dicembre il Tribunale ha condannato il Comune in contumacia. Tutto si può dire tranne che il sottoscritto sa, sapeva o avrebbe dovuto sapere di una tale causa, della quale il precedente titolare dell’ufficio non ha aperto nemmeno un fascicolo. Ho già segnalato tutto alla Corte dei Conti, e  sono molto sereno e concentrato in una difficile opera di riorganizzazione del Comune, a partire dalla sua informatizzazione e dal funzionamento dei procedimenti più elementari”. A ruota il consiglio ieri sera ha approvato altri debiti fuori bilancio per cause intentate e vinte da singoli cittadini contro il Comune. In un caso per danni fisici dovuti all’aggressione di un cane randagio, in altri due per incidenti con auto e motorino connessi alla mancata manutenzione della sede stradale.