Alcamo-Commissioni consiliari, si volta pagina: basta convocazioni-fiume

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Al di là delle polemiche sull’aumento delle indennità di giunta e sindaco e degli effetti di leggi nazionali e regionali, che hanno ridotto compensi e numero di assessori e consiglieri, ad Alcamo sembra proprio che in tema di costi della politica ci sia stato un cambio alla radice. Segnali inequivocabili che arrivano proprio dalle commissioni consiliari che si sono messe in marcia da appena qualche giorno e che stanno dando un’impronta diversa dal passato: basta alle convocazioni-fiume, che in alcuni casi potevano essere di 15-18 sedute al mese per una sola commissione, e soprattutto fine degli striminziti ordini del giorno. A guardare le prime convocazioni delle nuove commissioni, nate in questa legislatura targata Movimento 5 Stelle, pare proprio che l’intenzione è quella di evitare gli sprechi come nel passato. Ad esempio la I commissione è stata convocata per il prossimo 15 settembre con ben 4 punti all’ordine del giorno, tra cui la presenza della macchia oleosa intravista più volte nel mare di Alcamo marina questa estate. Altrettanto ha fatto la II commissione: convocazione per il 15 settembre e ben 4 punti da affrontare, tra questi le misure correttive al rendiconto del 2014. Doppia novità invece da parte della III commissione: non solo convocata con tre temi da trattare, tra cui la verifica delle assegnazioni dei lotti di contrada Sasi e la convenzione del Comune con l’università di Palermo per gli adempimenti relativi al piano regolatore generale, ma per di più ci saranno le porte aperte. L’organismo è stato infatti convocato per oggi all’Auditorium del Collegio dei Gesuiti: “Le convocazioni della III commissione – afferma uno dei componenti, Gino Pitò -si terranno al Collegio dei Gesuiti per dare modo a chiunque di partecipare. Le riunioni sono pubbliche ed è auspicabile che la cittadinanza partecipi”. Il passato sembra davvero essere alle spalle quando le commissioni consiliari si convocavano scientificamente quasi sempre con un solo punto all’ordine del giorno. Sembrano lontani i tempi in cui, come accaduto nel 2014, sono stati ben 4.276 i gettoni di presenza elargiti ai consiglieri comunali pari a una spesa di 260 mila euro, di cui 1.200 all’incirca per le sedute consiliari e il resto per commissioni. Di queste commissioni in 365 giorni ne sono state convocate qualcosa come 500, siamo quasi vicini alla stratosferica cifra di una e mezza ogni giorno considerando sabati, domeniche e festivi. Spalando questa cifra per i residenti ogni cittadino, neonati compresi, ha avuto sulle spalle quasi 6 euro l’anno di spesa per mantenere gli organi consiliari. Quando nel giugno del 2015 si dimise il sindaco Sebastiano Bonventre progressivamente costi e numero di commissioni diminuirono.