Alcamo: commissioni consiliari, record di sedute

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Ben 403 gettoni di presenza elargiti dal Comune ai consiglieri comunali per presenziare alle commissioni consiliari. Ad Alcamo i costi della politica riescono ad inanellare un record dietro l’altro. Il mese appena trascorso di novembre ha fatto toccare picchi mai visti al Comune. Tradotto in moneta sonante gli oltre 400 gettoni di presenza valgono qualcosa come quasi 25 mila euro. Stiamo parlando dei soldi relativi alle soltanto alle commissioni, quindi non tenendo conto dei costi che il Comune deve sostenere per quei consiglieri esentati dal proprio impiego in azienda e di quelli per la presenza in sedute di consiglio comunale. Un vero salasso che stride fortemente con l’attuale realtà in cui non si fa altro che chiedere sacrifici ai cittadini e in politica di spending review. Oggi questi gettoni di presenza appesantiscono il bilancio comunale per effetto di una decisione che risale al 2002. In sostanza nel dicembre di quell’anno il consiglio comunale deliberò di aumentarsi il gettone da 53 a ben 80 euro, con una impennata quindi del 75 per cento. Decisione questa che continua quindi a incidere pesantemente: infatti, nonostante nel corso degli anni questi emolumenti sono stati via via diminuiti, si è arrivati ad un singolo gettone che oggi è pari a 60,75 euro, comunque superiore sempre a quello fissato nel 2002. Discorso a parte vale invece per gli amministratori: per i Comuni con popolazione superiore a 40 mila abitanti l’indennità di funzione per il vicesindaco è pari al 75 per cento di quella prevista per il sindaco, mentre scende al 65 per cento per gli assessori e per il presidente del consiglio comunale. Una questione che ha di fatto indignato il Movimento 5 Stelle che nei mesi scorsi ha avviato una petizione on line per esternare il proprio dissenso nei confronti dei costi della politica alcamese. Iniziativa che prende le mosse dalla notizia trapelata nei mesi scorsi di alcuni consiglieri che avrebbero chiesto la restituzione del taglio delle indennità dello scorso anno del 30 per cento, dovuto allo sforamento del patto di stabilità da parte del Comune. Ora che però la Corte costituzionale ha sancito come illegittimi i tagli per lo sforamento del patto gli esponenti del civico consesso battono cassa. E in soldoni per il Comune significherebbe un esborso per gli anni 2011 e 2012 di circa 300 mila euro, decurtazione dei gettoni di presenza e delle indennità dei consiglieri per il biennio. Nello scorso mese di novembre ben 11 consiglieri comunali, sui 30 eletti, hanno raggiunto il tetto massimo di emolumenti legati ai gettoni di presenza, stabilito da una legge regionale del 2000 in 948 euro. Il record di convocazioni spetta alla III commissione che ha espletato ben 13 sedute. Davvero singolare se si considera che lo scorso mese di novembre, escludendo festivi, sabati e domeniche, sono stati 20 i giorni disponibili da calendario. Quindi tra commissioni e sedute del civico consesso in pratica i consiglieri sono stati giornalmente impegnati dal punto di vista istituzionale. Insomma l’essere consiglieri comunali ad Alcamo significa quasi come avere un vero e proprio posto di lavoro.