Alcamo: caso Ricupati, la parola alla Regione

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Finisce sul tavolo dell’assessorato regionale agli enti locali il caso-Ricupati che da mesi tiene banco al Comune di Alcamo. A sollecitare un intervento autoritario in tal senso il gruppo parlamentare all’Ars del Movimento 5 Stelle in merito alla posizione del segretario generale del Comune alcamese, Cristoforo Ricupati, finito sotto il fuoco incrociato delle polemiche dopo la condanna incassata nel marzo del 2012 in primo grado ad un anno di reclusione per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico. E’ stato sollevato da più parti un gran polverone perché si ritiene che tale condanna costituisca un’incompatibilità con l’incarico ricoperto dallo stesso burocrate. Ne è convinto anche il Movimento 5 Stelle che adesso chide che la Regione si pronunci con i suoi organi in tal senso: “L’incarico del dirigente del Comune è incompatibile col decreto legislativo 39/2013 – si legge – che statuisce l’inconferibilità di incarichi di vertice a coloro che siano stati condannati anche con sentenza non passata in giudicato per abuso d’ufficio e falso ideologico”. I grillini con questa interrogazione vogliono sapere se il il governo regionale intende porre in essere misure urgenti per obbligare il sindaco di Alcamo, Sebastiano Bonventre, ad applicare le disposizioni contenute nell’articolo 3 del decreto legislativo 39/2013. “Ad oggi – aggiunge il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle – la normativa è stata disattesa dal sindaco Bonventre che, infatti, non ha ancora provveduto alla rimozione del segretario”. Da qui l’atto dei parlamentari Cinquestelle, che mirano ad ottenere un provvedimento dal governo regionale che obblighi il sindaco alla rimozione del suo dirigente. Già nel marzo 2013, subito dopo la condanna quindi, il gruppo consiliare Abc di Alcamo chiese ufficialmente al primo cittadino di revocare il mandato al segretario dell’ente municipale. Attorno alla vicenda giudiziaria di Ricupati l’iter è stato davvero tortuoso. Prima il sindaco ha chiesto un parere pro-veritate al noto giurista Stefano Polizzotto, poi alla Civit, autorità nazionale Anticorruzione che nel frattempo è diventato un organo indipendente del ministero della Pubblica amministrazione e quindi non ha più emesso in tal senso alcun parere. Dunque la posizione dell’alto burocrate è rimasta sostanzialmente congelata. Ricupati rimase invischiato in un processo insieme all’allora sindaco di Alcamo Giacomo Scala: quest’ultimo, secondo il Tribunale, si sarebbe indebitamente avvalso di alcuni consulenti esterni. L’ex primo cittadino e il segretario generale, entrambi sotto inchiesta dal 2009, avrebbero commesso violazioni sulla nomina dei consulenti che sarebbe avvenuta senza la verifica delle risorse interne all’Ente e la pubblicizzazione degli incarichi che avevano conferito. I legali di Giacomo Scala hanno comunque già presentato Appello. Bonventre precisa che ha già fatto in merito quanto di competenza: “La Civit – replica il primo cittadino – ha dato un parere mettendo in evidenza la complessità della materia. Il ministero, quindi, si è riservato di sospendere ogni giudizio di merito in attesa della conclusione del processo penale a carico del segretario comunale e pertanto non sussisterebbe obbligo di rimozione dall’incarico”.

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