Alcamo: caso carro attrezzi, Comune batte cassa

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Comune di Alcamo con un buco di bilancio da 1,3 milioni di euro a caccia di soldi. E soprattutto a caccia di debitori. Nel mirino dell’amministrazione comunale stanno finendo moltissimi casi di crediti non riscossi. In questi giorni a finire nell’occhio del ciclone della macchina burocratica le tre società che tempo fa si sono succedute nello svolgimento del servizio di rimozione delle auto in città, Seris, Ciesse Pegaso e Centro Servizi Pegaso, a cui viene chiesto un conto salato: quello di versare nelle casse del Comune all’incirca 17 mila euro, proventi del servizio di rimozione effettuato per conto del comando di polizia municipale che mai sono stati versati. Con queste società il contratto d’appalto fu interrotto in alcuni casi e ripreso in altri prima che potessero accendersi i riflettori della politica prima e della Procura di Trapani successivamente. Le indagini sulla gestione del servizio di carro attrezzi riguardano il periodo che va dal 2005 al 2012, durante il quale si sono succedute tre ditte. Non sarebbero state versate nelle casse comunali per l’esattezza 35 mila 102 euro. Nel fascicolo delle indagini, oltre al materiale sequestrato al Comune tempo fa, anche delle intercettazioni telefoniche. Tutti gli indagati, tra cui l’ex sindaco Giacomo Scala ed alcuni funzionari e dirigenti del Comune, respingono ogni accusa affermando di “avere agito nel pieno rispetto delle leggi”. L’indagine venne avviata a seguito di una esposto del gruppo consiliare Abc Alcamo Bene Comune che ha segnalato alcune presunte anomalie. L’inchiesta, condotta dalla guardia di finanza e dalla polizia, riguarda un appalto affidato quando Scala era sindaco di Alcamo. In pratica si è allargata a macchia d’olio l’inchiesta che porta la firma del sostituto procuratore Rossana Penna sul servizio di rimozione ad Alcamo. Nel febbraio 2013 la Polizia e la Guardia di Finanza hanno effettuato un blitz durato 5 ore presso gli uffici comunali, sequestrando diversi incartamenti. A seguito delle prime indagini è stato notificato, all’ex sindaco di Alcamo, un avviso di garanzia per peculato continuato aggravato. L’inchiesta si basa sul rinnovo, ritenuto illegittimo dalla Procura, dell’appalto nei confronti della società Pegaso, poi divenuta Centro Servizi Pegaso e infine Seris, nonostante il mancato pagamento alle casse comunali di circa 35 mila euro, somme dovute, per il ribasso del 38,18 per cento con il quale la società si era aggiudicata l’appalto per la rimozione dei veicoli ad Alcamo. Nel frattempo il Comune ha revocato la convenzione con questa ditta appaltatrice ma per il Comune è sorto un contenzioso: la Seris infatti ha inoltrato ricorso contro la revoca dell’appalto, sostenendo di avere tutte le carte in regola per continuare a gestire il servizio. La giunta guidata dal sindaco Sebastiano Bonventre ha approvato una delibera con la quale ha deciso di costituirsi a giudizio. Oggi la giunta ha dato mandato all’Avvocatura comunale di recuperare, in via prudenziale, parte di quei crediti vantati da quell’appalto.