Alcamo: case popolari, task force contro abusivi

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    ALCAMO – Sbarcheranno anche ad Alcamo a stretto giro di posta i controlli a tappeto per la verifica di eventuali occupazioni abusive di alloggi popolari. L’annuncio è dell’istituto autonomo case popolari di Trapani che da qualche mese ha messo in campo una vera e propria task force per contrastare il fenomeno dell’occupazione abusiva delle abitazioni che non permettono la regolare assegnazione, che avviene attraverso una graduatoria stilata in base a tutta una serie di parametri legati alla condizione socio-economica della famiglia, al reddito e ad altro ancora. Dal fenomeno dell’occupazione abusiva degli alloggi popolari non è esente la cittadina alcamese che soffre di una penuria di alloggi. Secondo i dati in possesso del Comune in 300 legittimi assegnatari, che rientrano tra gli aventi diritto, aspettano da anni una casa popolare. Proprio lo Iacp trapanese garantisce che sotto questo aspetto proseguirà in modo incisivo l’azione di verifica circa l’effettiva conduzione in locazione dei locali di proprietà dell’ente. “Questo – si legge in una nota dell’istituto autonomo case popolari – al fine di salvaguardare gli aventi diritto spesso messi a rischio da condotte illegali e abusive. Nonché ad assicurare all’ente le entrate spettanti proprio derivanti dalla giusta locazione di queste proprietà”. L’Iacp di Trapani è dotato di uno specifico regolamento, visionabile presso la pagina web, che prevede percorsi precisi per arrivare alla stipula dei relativi contratti di locazione dei locali. La loro assegnazione infatti non è connessa ad alcuna procedura analoga a quella per gli alloggi, la competenza dell’assegnazione dei locali, di qualsiasi natura essi siano, qualsiasi sia la loro destinazione, appartiene all’amministrazione dell’ente, chiunque ne abbia diritto, possedendo requisiti e qualità richieste secondo il regolamento, può avanzare domanda. Dopodichè l’ufficio istruisce l’assegnazione tenendo conto anche dell’ordine di presentazione delle domande. “Ogni occupazione abusiva – sostiene ancora lo Iacp trapanese – indubbiamente danneggia chi ha scelto di concorrere all’ottenimento di un locale rispettando norme e regolamenti, e perciò rappresenta una grave violazione di un diritto. Sappiamo bene che l’assegnazione di un locale, e in particolare di quelli ad uso commerciale, in questo grave momento di crisi, rappresentano la circostanza di offrire al cittadino avente diritto una importante occasione di lavoro. Sappiamo bene poi come il lavoro autonomo, quello del commerciante, è un’attività da proteggere, si tratta di soggetti che vogliono impegnarsi nel campo del lavoro con propri capitali, sapendo di correre precisi rischi”.