Alcamo-Case popolari di via Campanile nel degrado: “Dimenticati da tutti”

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Un intero complesso di abitazioni che si sta sgretolando, giorno dopo giorno. Un pezzo di città che sembra quasi dimenticato. E’ il nucleo di case popolari ad Alcamo della via Achille Campanile, strada che costeggia la scuola “Navarra” a due passi dalla rotonda tra viale Italia e viale Europa. Basta entrare appena dentro l’ampio atrio che abbraccia le 104 abitazioni dislocate a ferro di cavallo per rendersi conto del degrado a vista d’occhio. I prospetti degli immobili presentano crepe profonde, pezzi di intonaco che vengono giù quasi ogni giorno, il ferro delle armature visibile e letteralmente “scoppiato” all’interno dei blocchi in calcestruzzo. Persino i vigili del fuoco recentemente sono dovuti intervenire e per qualche giorno hanno anche transennato parte dei viali interni perché considerati non sicuri. Tra i residenti comincia a salire la paura.

L’istituto autonomo case popolari di Trapani, che ha la competenza sulla manutenzione degli immobili, la cui costruzione risale ad una quarantina di anni fa, ha effettuato una serie di interventi nel tempo che sono tutt’oggi ben visibili. Lavori comunque di ordinaria manutenzione mentre per il diffuso degrado servirebbe una vera e propria ristrutturazione. Di questi tempi, con le casse tutt’altro che floride degli enti pubblici, la soluzione non appare proprio dietro l’angolo. In questa zona di case popolari però c’è anche un problema di diffuso degrado ambientale e sociale. L’atrio è composto da un’ampia villetta che dal Comune è stata regolarmente potata, lascia molto a desiderare invece la situazione ambientale con fogliame e rifiuti di ogni genere sparsi per terra. Tante le richieste di intervento avanzate al Comune e alla società che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti ma ad oggi nessun intervento. Da qui l’appello.

“Su questa zona non ho un quadro chiaro della situazione – replica l’assessore all’Ambiente Roberto Russo -. Essendo area di proprietà dello Iacp ci sono anzitutto da capire di chi sono le competenze anche sull’atrio interno al complesso di abitazioni. Quindi prima di tutto c’è da stabilire chi deve intervenire e per cosa. Però mi sento anche di lanciare un appello ai singoli privati o al mondo dell’associazionismo affinchè si faccia avanti per adottare questo spazio e garantirne il decoro”. Intanto gli abitanti dei 104 alloggi vivono in una condizione igienico-ambientale davvero al limite della sopportazione e devono convivere con una serie di problematiche.