Alcamo: Cantieri servizi, 13 progetti dal Comune

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Tredici progetti per far spazio a 260 operai. Il Comune di Alcamo prova a sbancare la Regione per i Cantieri di servizio ed in extremis, a poche ore dalla chiusura del bando, presenta l’istanza all’assessorato regionale al Lavoro. Appare chiaro che attraverso questa istanza l’ente prova a scaricare sulle finanze regionali alcuni servizi sociali che altrimenti dovrebbero essere realizzati con fondi comunali. Proprio in questo settore l’ente comunale ha chiesto l’approvazione di progetti per l’assistenza igienico-personale ad alunni portatori di handicap, supporto al personale comunale del servizio Centro Diurno Anziani e Sostegno ai disabili psichici della Comunità Alloggio per Disabili “Oronzo De Giovanni”. Tutto il resto si incentra invece in lavori legati alla manutenzione ordinaria: pulizia del verde pubblico delle ville e dei giardini comunali, segnaletica orizzontale e verticale delle strade comunali, pulizia e sistemazione archivi degli uffici comunali e della Biblioteca Civica “Sebastiano Bagolino”, viabilità comunale esterna e della viabilità rurale, servizio di vigilanza e sorveglianza entrata ed uscita dei bambini nelle scuole, pulizia del verde pubblico delle zone periferiche e di quelle di accesso alla città, pulizia ambienti interni ed esterni asili nido comunali, strade comunali interne al centro abitato, pulizia del verde pubblico delle aree di pertinenza delle scuole comunali, degli asili nido e di quelle di pertinenza degli impianti sportivi comunali ed infine manutenzione degli immobili comunali e degli impianti di illuminazione pubblica. Per tutto il territorio siciliano la Regione ha stanziato 50 milioni di euro e l’obiettivo è quello di contrastare gli effetti della crisi economica che investe in particolare le fasce più deboli della popolazione. Si tratta di misure straordinarie ed urgenti attraverso le quali mitigare le condizioni di povertà ed emarginazione sociale scaturenti dalla carenza di opportunità occupazionali. Ai cantieri parteciperanno soggetti disoccupati che hanno presentato domanda di disponibilità ai Centri per l’impiego. Le attività di custodia o altri servizi di attesa dovranno essere riservati ai portatori di handicap. Il comune deve garantire in ciascun programma di lavoro e, comunque, nell’ambito del numero complessivo dei soggetti coinvolti nell’iniziativa, la partecipazione di almeno il 50 per cento di giovani di età compresa tra i 18 ed i 36 anni, del 20 per cento riservato ai soggetti da 37 a 50 anni, il 20 per cento in favore di soggetti ultracinquantenni, il 5 per cento in favore di soggetti immigrati in possesso di regolare permesso di soggiorno per motivi di lavoro o per ricongiunzione familiare, il restante 5 per cento a favore di portatori di handicap, riconosciuto dalla competente commissione sanitaria.