Impianti sportivi spenti da ieri sera. Dal “Palatresanti” alla palestra di via Verga tutti al buio. Nessun black-out ma dietro c’è molto di più. Diverse società infatti hanno deciso di sospendere ogni attività dopo il decreto del sindaco Domenico Surdi che rende operative già dall’1 aprile scorso le nuove tariffe rincarate in alcuni casi anche del 300 o 400 per cento per la fruizione di palestre, stadio e campo sportivo. Ad essersi fermate completamente basket, pallamano e pallavolo, oltre che la scuola calcio Ludos. Un’altra società ancora, Alqamaq volley, si dice costretta ad “emigrare”: grazie alla disponibilità di un’altra società, la Mam Provenzano, da oggi possono usufruire della palestra della scuola “Capitano Polizzi” a Partinico. Ieri pomeriggio non è servito il confronto avuto tra le stesse società e l’amministrazione comunale che si sperava potesse raffreddare l’altissima tensione che si è creata in questi giorni: “Sono deluso – commenta il tecnico della Th Benedetto Randes -, non pensavo che ad Alcamo, da sempre ai vertici dello sport in Sicilia, si potesse arrivare a questo punto”. Il faccia a faccia è avvenuto nella Sala Rubino con la Consulta dello sport ma è finito con un nulla di fatto: “L’amministrazione comunale è rimasta sulle sue posizioni – ha sottolineato il presidente della Consulta, Franco D’Angelo -, c’è stata una minima apertura riguardo alla possibilità di confrontarsi sul regolamento che sarà approvato prossimamente e che potrebbe dare delle agevolazioni alle società. Noi abbiamo chiesto che le nuove tariffe vengano sospese almeno sino alla chiusura della stagione sportiva del giugno prossimo”. Sotto questo aspetto nessuna garanzia dal governo cittadino ma la promessa di pensarci: “Mi confronterò anche con il consiglio comunale – evidenzia Surdi -, inoltre si deve capire se questo percorso è fattibile sul piano normativo. Sono fiducioso però che con il regolamento che sarà prossimamente approvato, e su cui mi confronterò con la Consulta dello sport, si potranno prevedere una serie di agevolazioni per le società sportive come già previsto ad esempio per le strutture culturali. Resto fiducioso che con questo strumento molte delle problematiche avanzate possano rientrare tranquillamente”. Da più parti le società sportive hanno sollecitato il Comune a prevedere la possibilità, come accade in molti altri Comuni, di dare in concessione gli impianti sportivi: “E’ una strada assolutamente fattibile – precisa il primo cittadino – ma è un percorso che deve essere analizzato in ogni aspetto perchè in questi casi ci sono molti oneri di cui farsi carico”. Con le tariffazioni stabilite da decreto tutti gli impianti (le palestre Tre Santi, Palazzello, Verga, Pala D’Angelo, il campo sportivo Sant’Ippolito e lo stadio “Catella”, ndc) per ogni ora costeranno da 8 a 10 euro nelle ore diurne, mentre prima per tutti la tariffa era ferma a 2,50 euro; lievitano da 8 a 16 euro per le ore notturne: a questo va aggiunto il 22 per cento di iva. Altre tariffe invece per i singoli eventi sportivi, che cambiano a seconda se è previsto un biglietto oppure se gratuito o a seconda del tipo di impianti utilizzato: si va dai 20 ai 320 euro in ore diurne, e dai 40 ai 480 euro in orario serale. “Ringraziamo le società sportive che quasi tutte hanno presenziato e così anche l’amministrazione comunale per essere venuta all’incontro – dichiara il presidente della Consulta – ma sicuramente questo confronto si sarebbe potuto fare preventivamente e non a cose avvenute”. “L’attuale amministrazione invece di chiudersi a riccio – scrive in una nota la segretaria del Pd, Giulia Calvaruso – dovrebbe spiegare perché non ha ancora aperto nessun cantiere sull’impiantistica sportiva, nonostante le promesse elettorali”. “E’ vero, forse un passaggio con la Consulta andava fatto, – ammette lo stesso Surdi – ma c’erano tempi da rispettare e le tariffe andavo approvate entro il 31 marzo. Comunque credo che ci sia tempo per recuperare questo confronto e dialogo”.