Alcamo-Asu sospese al Comune, gip si riserva su ex sindaco Bonventre

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Il giudice per le indagini preliminari, Antonio Cavasino, si è riservato di pronunciarsi sul caso che vede indagato l’ex sindaco di Alcamo Sebastiano Bonventre (nella foto) e il dirigente del Comune di Alcamo, Marco Cascio, finiti in tribunale per la sospensione di una lavoratrice Asu del municipio. Sulla vicenda c’è una richiesta di archiviazione già formulata dalla Procura a cui però si è opposto il legale dell’Asu, Damiano Ciacio. Nell’udienza di questa mattina Ciacio ha evidenziato che riguardo alla ricostruzione dei fatti, su cui c’è per l’appunto il pronunciamento della Procura di archiviazione, mancherebbe ancora qualcosa e che quindi le accuse nei confronti degli indagati sarebbero ulteriormente suffragate. I legali di Bonventre, Baldassare Lauria e Antonino Gucciardo, hanno invece sostenuto che non ci sarebbe alcun profilo di responsabilità penale. Bonventre e Cascio sono finiti sotto accusa per “abuso d’ufficio” e “lesioni personali”, ipotesi formulate da due lavoratrici Asu che nell’estate del 2014 vennero sospese dal servizio per “assenza ingiustificata” e “inottemperanza all’ordine di servizio”. Le due lavoratrici, assistite dall’avvocato Damiano Ciacio, dopo un braccio di ferro instaurato davanti al tribunale del lavoro, hanno ottenuto la reintegrazione recentemente. In particolare l’accusa di abuso d’ufficio si profilerebbe in quanto il Comune non avrebbe dato seguito alle note inviate dalla Regione già poche settimane dopo il provvedimento di sospensione emesso. L’assessorato regionale al Lavoro, con ben due comunicazioni dirette al Comune di Alcamo, non solo ha ribadito di essere unico soggetto titolare dei poteri sanzionatori, ma ha pure motivato le ragioni per le quali ha ritenuto di non ravvisare alcuna ipotesi di decadenza. Il tribunale del lavoro ha quindi imposto al Comune di Alcamo di reimmettere in servizio le due lavoratrici e di riconoscere loro le indennità non corrisposte in questo periodo di sospensione, in un caso a partire da agosto e nell’altro da settembre dello scorso anno. Alle due Asu venne notificata la decadenza da lavoratrici e la contestuale sostituzione con altre unità di personale da richiedere alla Regione per “assenza prolungata ingiustificata”. Più in generale la questione, a prescindere da ciò che farà il Comune, potrebbe non chiudersi qui. Infatti per danni morali, biologici e d’immagine le due Asu hanno avanzato una richiesta di risarcimento complessiva di ben 140 mila euro. Solo dopo la sentenza del tribunale del Lavoro il Comune di Alcamo, attraverso diversi atti emanati prima dall’allora assessore al Personale Antonino Manno e successivamente dalla giunta, ha disposto di reinserire nel bacino dei lavoratori socialmente utili queste due unità. Tra qualche giorno il Gip sarà chiamato a dare il proprio responso, quindi a decidere se rinviare a giudizio Bonventre e Cascio oppure archiviare tutto. Per questa indagine nei suoi confronti Bonventre decise di dimettersi dalla carica di sindaco, nel giugno scorso, asserendo di non sostenere più il peso di questi fatti e delle continue pressioni politiche nei suoi confronti.