Manovra da quasi 2 milioni di euro per l’assestamento di bilancio del Comune di Alcamo. Arrivano i soldi per coprire il famoso caso del mancato pagamento delle fatture all’Asp per le visite fiscali ai dipendenti, e altri soldi ancora per reti idriche, strade e raccolta rifiuti. L’ok è arrivato in consiglio comunale alla manovra presentata dalla giunta e dagli uffici con i soli voti della maggioranza del Movimento 5 Stelle, l’opposizione in blocco invece ha votato ‘no’. Proprio l’opposizione ha presentato in apertura una pregiudiziale bloccando di fatto gli emendamenti presentati dalla maggioranza perché non sarebbero stati rispettati i tre giorni di tempo per valutare la manovra, cosa che ha spinto gli stessi grillini a ritirare tutto, dopo una sospensione di 10 minuti, per evitare che il consiglio potesse essere rinviato. Anche un emendamento tecnico presentato dagli uffici per lo stesso motivo è stato ritirato. E’ stato annunciato che saranno riproposti nei prossimi consigli comunali. Le manovre più impattanti sulle finanze dell’ente sono i 787 mila euro di costi in più per la raccolta rifiuti che comunque saranno appianati con alcuni crediti che il Comune vanta nei confronti della ditta che gestisce il servizio in città e quindi non vi sarà alcun aumento della tassa sui rifiuti. Altri 300 mila euro sono stati prelevati per coprire il buco creatosi per la scoperta di un mancato pagamento dal 2012 al 2017 delle visite mediche espletate dall’Asp per i dipendenti comunali. Un caso clamoroso imputabile a una scelta pregressa fatta dal Comune nonostante in merito vi fosse una sentenza della Corte costituzionale che avesse già stabilito che i Comuni dovevano farsi carico di questi costi, cosa che nel 2012 il municipio alcamese evidentemente ignorò.
Per sommi capi sono stati previsti altri 150 mila euro per la rete idrica, 300 mila di maggiori entrate per trasferimenti regionali, a spuntare anche dei ripianamenti per entrate previsionali superiori agli incassi per i parcheggi a pagamento e ben 130 mila euro in più di spesa per l’energia elettrica.
A figurare però anche maggiori entrate tributarie pari a 800 mila euro grazie al recupero di Ici e Imu per effetto del nuovo software in uso agli uffici. Prossimamente il consiglio comunale sarà chiamato anche a decidere cosa fare dell’avanzo di amministrazione che ieri è stato certificato essere di ben 8,6 milioni di euro. Di contro bacchettate sono arrivate all’amministrazione per il Peg non ancora approvato, il piano esecutivo di gestione che permette la programmazione analitica delle spese di un municipio. L’assessore al Bilancio, Fabio Butera, ha fatto mea culpa ma ha anche parlato di ritardi dovuti a un “Piano degli obiettivi” che è considerato più concreto rispetto al passato.
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