Alcamo-Alta tensione in consiglio: ok al bilancio partecipato, allarme sui precari (SERVIZIO VIDEO)

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Lavori del consiglio comunale ad alta tensione ieri ad Alcamo, tra abbandoni di aula, screzi e dure accuse da una parte e dall’altra. Alla fine, seppur trascinandosi un dialogo sempre spinoso, si è riusciti ad approvare il regolamento sul bilancio partecipato, così come i due debiti fuori bilancio all’ordine del giorno. Seduta che si era subito aperta nel peggiore dei modi con il consigliere Gino Pitò (nella foto) ad abbandonare l’aula, dopo uno scambio serrato avuto con il presidente del consiglio Baldo Mancuso, riguardo all’interrogazione presentata sulle problematiche connesse al piano regolatore generale e in generale sull’urbanistica, con iter da tempo bloccati. Pitò aveva presentato un’interrogazione con ben 26 domande, a cui il sindaco Surdi era pronto a rispondere. Mancuso però, facendo riferimento al regolamento, ha sostenuto che bisognava necessariamente sintetizzare. Pitò ha perso però le staffe.

Il primo cittadino ha anche relazionato sule problematiche inerenti al giudice di pace connesse alla carenza di personale e alle deficienze strutturali dell’immobile. Ha garantito l’intervento con soluzioni al vaglio da portare a termine in brevissimo tempo, ma si è scontrato con l’opposizione.

Frizioni anche riguardo all’interrogazione sulla scelta che ha spinto sempre Surdi a nominare i due rappresentanti del Comune per la gestione delle Ipab “Pia opera Pastore” e “Mangione”. Scelte ritenute quantomeno poco trasparenti dai consiglieri di Abc anche rispetto alle scarne motivazioni date dal primo cittadino stesso.

Mano poi al regolamento sul bilancio partecipato per la spesa dei fondi stanziati dalla Regione e sulll’accantonamento di parte dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali, per un ammontare all’incirca di 40 mila euro, in progetti di pubblica utilità. E’ stato stabilito che potranno partecipare il mondo dell’associazionismo e 52 cittadini che saranno scelti attraverso sorteggio, con esclusione di dipendenti comunali o coloro i quali hanno incarichi in enti pubblici. Anche qui la tensione è salita alle stelle, prima per l’accusa della consigliere di opposizione Rita Norfo che ha letto dal verbale della commissione che ha varato il regolamento una dichiarazione dell’esponente del Movimento 5 Stelle Antonella Ferrara la quale ha sostanzialmente sostenuto che “dai cittadini difficilmente possono scaturire idee originali”.

Altro battibecco scaturito invece dall’emendamento proposto da Abc, alla fine bocciato, che ha chiesto che venisse vincolato il 15 per cento della spesa per organizzare eventi al “Villaggio regionale” in modo da garantire una sorta di inclusione sociale in un vasto quartiere degradato anche sul piano sociale. La reazione dei pentastellati è stata dura.

Approvati poi entrambi i debiti fuori bilancio. In un caso il Comune è stato condannato a pagare all’incirca 30 mila euro ad un ex precario che era stato inserito ad effettuare praticantato, appena laureato in giurisprudenza, all’interno dell’Avvocatura comunale su sua stessa richiesta. Ha però fatto causa al Comune per essere stato utilizzato in mansioni superiori rispetto al suo profilo professionale in pianta organica. Sotto questo aspetto è scattato un campanello d’allarme dal consiglio.

IL SERVIZIO