Schizza all’insù il costo dell’acqua a carico del Comune. In un anno, dal 2016 al 2017, il municipio ha sborsato per garantire l’erogazione idrica e per la gestione quindi delle infrastrutture, depuratore compreso, 300 mila euro in più, significa in buona sostanza oltre il 10 per cento di aumento dei costi di gestione. In pratica nel 2017 nel bilancio è stato certificato che ad essere stati spesi sono stati un milione e 964 mila euro, mentre nel rendiconto del 2016 la spesa si era fermata a un milione e 694 mila euro. Purtroppo il problema appare sostanzialmente sempre lo stesso e cioè la necessità di attingimento dell’acqua da Montescuro ad un costo di 69 centesimi al metro cubo più iva. Le note difficoltà legate alle risorse idriche “interne”, vale a dire alle sorgenti proprie del Comune (quindi Mirto e Dammusi, ndr), hanno costretto di contro a richiedere ancora più acqua proveniente da Montescuro. Acque che da quelle parti si paga a caro prezzo. A questo punto cosa materialmente accadrà è difficile da dirsi, in termini concreti per il cittadino-contribuente. Da verificare se questo maggior esborso sarà spalmato a partire dalle bollette del prossimo anno ma questo lo si potrà scoprire solo vivendo. Bisognerà attendere entro la prossima primavera come si orienteranno giunta e consiglio comunale con l’approvazione delle prossime tariffe. Al momento rimane tutto invariato, almeno con l’ultima bolletta inviata nel dicembre scorso: 35 centesimi per ogni metro cubo di acqua consumata, 11 centesimi a metro cubo per il canone fognario e altri 31 centesimi all’incirca per il canone depurativo. Ma in questo caso stiamo parlando di acqua sulla scorta dei consumi accertati al 2016. Alcamo potrà sperare di abbassare i suoi costi di gestione dal momento in cui tornerà in funzione la sorgente di Cannizzaro, oramai da 3 anni dismessa per le sue condizioni di obsolescenza e di antieconomicità. Da qui ad un paio di mesi al massimo i lavori in corso di ripristino dovrebbero concludersi. Stiamo parlando di un investimento da quasi 2 milioni di euro che dovrebbe permettere di erogare all’incirca 30 litri di acqua al secondo con impianti all’avanguardia che permetterebbero anche un notevole risparmio sul piano dell’efficienza energetica. Questa risorsa ovviamente potrebbe permettere di ridurre la richiesta di acqua da Montescuro che al momento è di ben 60 litri al secondo.