Alcamo. Accademia italiana della cucina

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Olio e olive, giovani imprenditori ed esperti a confronto
L’’origine e la storia della coltivazione dell’ulivo, pianta tipica del Mediterraneo, si colloca nella notte dei tempi. Si sarebbe iniziato a coltivare questa pianta ben 6 mila anni fa. L’olivicoltura è uno de settori trainanti dell’economia e la Sicilia per tradizione è la terra dell’olio che viene chiamato “L’oro verde”. E per approfondire e dibattere sull’attualità di tale millenaria coltivazione, la Delegazione di Alcamo-Castellammare dell’Accademia italiana della cucina ha organizzato un convegno sul tema “Dall’oliva all’olio”, storia, cultura e innovazione, che si terrà al Castello dei conti di Modica sabato prossimo, 4 maggio, a partire dalle ore 17. Dopo il saluto del delegato Liborio Cruciata e quello di Rosa Cartella, coordinatrice territoriale per la Sicilia occidentale dell’Accademia, seguiranno gli interventi di Domenico Nuzzo, nutrizionista e ricercatore C.N.R., che parlerà del valore nutrizionale dell’olio extravergine di oliva e suo ruolo nella dieta mediterranea. Dario Cartabbellota, dirigente regionale, si soffermerà sul ruolo della Regione siciliana nelle politiche dell’olivicoltura a seguire due giovani e intraprendenti imprenditori agricoli l’alcamese Maria Possente, titolare dell’omonimo oleificio, che parlerà dei “Processi di lavorazione”. Antonino Accardo, assieme ad altri due fratelli: Pietro e Federico, hanno avviato un’azienda olivicola a Camporeale e parleranno delle loro produzioni e commercializzazione. Hanno scelto, come tanti altri giovani, di intraprendere l’attività di imprenditori agricoli, che offre spazi e lavoro. L’ingegnere alcamese Piero Lo Monaco, olivicoltore, si soffermerà su “Territorio e produzione”. Moderatore: Giuseppe Maniscalchi, giornalista “Giornale di Sicilia”. Si stima che ad Alcamo il giro d’affari sia attorno a cinque milioni di euro con una produzione stimata sulle mille e 200 tonnellate di olio extravergine. Gli uliveti coltivati dagli alcamesi, a causa della ristrettezza dei confini della città, si trovano in vasti territori del Palermitano Sono dieci le aziende che imbottigliano olio extravergine nell’ Alcamse. L’olio viene venduto anche fuori dalla Sicilia ad 8-9 euro al litro. Negli ultimi anni si sta puntando molto anche sul biologico, fermo restando che l’extravergine, prodotto dagli alcamesi è di buonissima qualità. Infatti c’è grande impegno e grande cura nel coltivare queste piante millenarie. Altra strada intrapresa è quella di coniugare qualità e visite ai beni culturali e archeologici del territorio. E si sta lavorando anche in questa direzione per promuovere l’olivicoltura come già sta accadendo per il vino con visite alle cantine e aziende che imbottigliano. Gli oli prodotti dagli alcamesi hanno ricevuto importanti riconoscimenti in mostre in Italia e all’estero come è accaduto a Maria Possente, titolare dell’omonimo oleificio e ai fratelli Accardo con azienda in territorio di Camporeale, che porteranno la loro esperienza al convegno di sabato. Ad Alcamo resta in vigore l’unità di misura “il cafiso” per acquistare l’olio. Un “cafiso” contiene otto chili di olio che corrisponde a nove litri meno un quarto. Il prezzo a “cafiso” varia a secondo la stagione olivicola.