Alcamo, abusivismo edilizio, respinte richieste del Comune per pagamenti

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Questa volta le sentenze di assoluzione sono state emesse dal giudice monocratico del tribunale civile di Trapani, in linea con quanto stabilito, in altri venti processi, dal magistrato di Alcamo. Tre sentenze, le ultime, con le quali il giudice ha stabilito “l’infondatezza della pretesa creditoria del Comune di Alcamo perché  non è stato provato che ha subito un danno dall’illegittima occupazione abusiva, in quanto l’immobile non ha i requisiti per essere commerciato. Inoltre esiste una delibera di consiglio comunale, a suo tempo proposta da Ignazio Caldarella, che prevede che tali abitazioni siano date in locazione allo stesso abusivo”, afferma l’avvocato Alessandro Finazzo. Questo è l’ennesimo capitolo di un a vicenda iniziata alcuni anni fa quando il Comune chiese ad un centinaio di alcamesi il pagamento del canone di locazione, per l’occupazione sine titulo  dell’immobile acquisito al patrimonio del Comune. Comune che ha perso sino ad oggi tutte le cause.  “Venne contestato il fatto che il Comune per il canone di locazione – dice Ignazio Caldarella, tra i fondatori del comitato a difesa di questi abusivi – fissò le tariffe dell’Agenzia delle entrate. E’ prevalsa la nostra tesi che dovevano applicare quelle per le case popolari e pertanto il giudice ha annullato le ingiunzioni fiscali”. Ma la battaglia si combatte su più fronti e lo scorso mese di luglio il Comune ha notificato ad una ottantina di abusivi richiesta di sgombero dell’immobile posseduto da ciascuno, già acquisito al patrimonio comunale, a seguito di ordinanze di acquisizione per abusivismo edilizio.   Con tali richieste i destinatari erano stati avvisati che se non avessero provveduto allo sgombero nel termine di trenta giorni dalla notifica, il Comune avrebbe proceduto allo sgombero coattivo dell’immobile da persone, animali e cose, con addebito di spese anche di custodia occorrenti. Ma i destinatari di queste diffide hanno presentato opposizione tramite l’avvocato Alessandro Finazzo il quale afferma “di non avere più avuto alcuna risposta da parte del Comune.   Le diffide notificate sono illegittime ed infondate, in fatto e in diritto”. Per il momento dunque bloccato anche  lo sgombero coattivo. Nelle cause perdute il Comune è stato condannato anche a pagare le spese giudiziarie.  Altre dodici sono pendenti al tribunale di Trapani.