Albero cade sull’A 20 e uccide medico, cordoglio anche a Trapani dove lavorava

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Cordoglio anche tra i medici dell’Inps di Trapani e anche in quanti lo conoscevano. Il cordoglio per la tragica e assurda morte del medico Francesco Maniaci, 43 anni che ieri mattino da Sant’Agata di Militello percorreva l’autostrada A 20 per raggiungere Trapani dove lavorava come medico convenzionato a contratto nel centro di medicina legale dell’Inps. Lasciava ogni lunedì la sua città per raggiungere Trapani.

Era specializzato in chirurgia generale. Ma si può morire colpiti dal ramo di un albero che cade improvvisamente in mezzo all’autostrada? Chi controlla sulla sicurezza. Due anni fa tecnici del ministero definirono l’A-20 un colabrodo, una delle autostrade tra le più pericolose d’Italia e suggerirono di chiuderla. Tracciato spesso con percorsi ad ostacoli per gli eterni cantieri con gallerie insicure, viadotti da controllare, carenza di segnaletica, mancanza di colonnine Sos, le piazzole di sosta. Il Consorzio autostrade siciliane, concessionario dell’autostrada, ha continuato a tenere aperti 184 cantieri per lavori infiniti che causano disagi e allungano gli orari per la percorrenza. Ieri il presidente del Consorzio ha avviato un’indagine interna sull’incidente e purtroppo spesso ci deve scappare una tragedia col morto, che si poteva evitare, per riflettere su ciò che non è stato fatto. E poi sappiamo come finiscono in Italia  varie inchieste. Intanto Sant’Agata di Militello piange Francesco Maniaci, medico stimato, invano atteso ieri dai colleghi di Trapani, sconvolti non appena è giunta la triste notizia. Oggi otto gallerie e 22 viadotti vengono giudicati poco sicuri, ma attraversati ogni giorno da migliaia di automezzi con grande rischio per chi si trova alla guida e per i passeggeri.