Al via le operazioni di vendemmia ad Alcamo. Un giro di affari di oltre 20 milioni

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Un ammasso di quasi 550 mila quintali nelle tre cantine dell’Alcamese. Un giro di affari di oltre 20 milioni di euro. Questi i numeri della vendemmia attorno alla quale gira l’economia alcamese. Da lunedì scorso le operazioni di raccolta dell’uva sono entrate nel vivo. Si prevede una produzione quasi uguale a quella del 2021. In alcune zone si registra un calo che sfiora il 10 per cento. “Dove è caduta la pioggia quantità e qualità buona” afferma Giuseppe De Luca, presidente della cantina San Francesco di Paola, di contrada Fegotto, che ha 700 soci dei quali 400 conferenti e ammassa 140 mila quintali di uva.  Ma è la più giovane: la cantina Sant’Antonio, in attività dal 1970, ad avere anticipato la raccolta delle uve. Tale cantina ammassa 90 mila quintali di uva.  “Abbiamo iniziato venti giorni fa – afferma Aldo Vaccaro, presidente della Sant’Antonio- con la raccolta delle uve speciali, che fanno un percorso di qualità nella produzione di bianco e rosso.  Tale tipologia di vino è contenuta in box di tre, cinque e dieci litri quasi tutti venduti in Inghilterra.”

L’esportazione avviene attraverso commercianti italiani che lo acquistano dalla Sant’Antonio per esportarlo in Inghilterra. La Sant’Antonio ha 335 soci. Vendita anche al dettaglio e in bottiglia nella stessa cantina di contrada Bosco Falconeria. M al primo posto per ammasso e numero di cosi è la cantina Fiumefreddo, di contrada Coda di Volpe, presieduta da Salvatore Orlando. 305 mila quintali l’ammasso. I soci in totale 800 di cui 700 i conferenti. Le vendemmiatrici meccaniche hanno per buona parte sostituito la mano d’opera, ma di raccoglitori c’è sempre necessità. E non si trovano. Ieri il titolare di una cantina ha richiesto 8 vendemmiatori. Ne sono arrivati cinque. Il prezzo per una giornata, compresi i contributi, varia da 80 a 85 euro. Nei piccoli appezzamenti scambio di famigliari per raccogliere l’uva. Intanto da decidere il prezzo dell’anticipo da versare ai viticoltori. Lo scorso anno venne pagato un anticipo di 30 centesimi al quintale base venti. A decidere il prezzo dell’anticipo congiuntamente sono le tre cantine che si riuniranno il 20 settembre.