Tornano a protestare gli agricoltori siciliani a causa di una siccità senza precedenti che sta devastando l’agricoltura dell’isola. Coldiretti, ha mobilitato migliaia di agricoltori per una manifestazione che si terrà martedì prossimo a Palermo. Gli agricoltori si riuniranno in piazza Marina alle 7:30 per poi marciare fino a Palazzo d’Orléans, sede della presidenza della Regione, dove stabiliranno un presidio permanente. “La situazione ad oggi in Sicilia è tragica,” ha dichiarato Francesco Ferreri, presidente di Coldiretti Sicilia. “In sei mesi sono stati costituiti tavoli permanenti, commissioni e stanziati aiuti, ma nessuno ha ancora ricevuto nulla.” La siccità ha causato la perdita di oltre il 70% delle colture di grano e fieno, mentre ortaggi e frutta sono ormai secchi. Quando piove, l’acqua delle dighe non collaudate viene buttata in mare con uno spreco incredibile. Il presidente della Regione Renato Schifani ha assicurato che il governo regionale, in collaborazione con il governo nazionale e la Commissione Europea, sta utilizzando tutti gli strumenti legislativi disponibili per affrontare l’emergenza. Schifani ha elencato le iniziative intraprese: la dichiarazione di emergenza regionale, la richiesta e l’ottenimento dello stato di emergenza nazionale con un finanziamento iniziale di venti milioni di euro, e ulteriori dieci milioni di euro destinati all’acquisto di foraggi e al trasporto di acqua per le aziende zootecniche.
La Regione ha stanziato anche tre milioni di euro per progetti di ricerca di nuove fonti idriche, riattivazione di dissalatori cosa impossibile e realizzazione di condotte idriche. Tra i progetti finanziati, il completamento del sistema acquedottistico Ancipa, l’interconnessione del sistema Garcia-Arancio con la diga Trinità, e l’interconnessione della diga Rubino con la vasca di Castellaccio a Paceco. Nei giorni scorsi riunionepresso la Prefettura di Trapani per affrontare la crisi idrica nella provincia. Tutti si sono impegnati a intensificare gli sforzi per garantire un approvvigionamento idrico sufficiente per la popolazione e le attività economiche della provincia, ma la strada da percorrere è ancora lunga e richiede un’azione coordinata e tempestiva da parte di tutte le istituzioni coinvolte.