Ad Alcamo vince chi voleva il traffico senza regole, semafori spenti

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Insomma alla fine hanno vinto i detrattori dei semafori. Ad Alcamo dopo una timida apparizione i semafori non funzionano più. Qualcuno aveva detto, chiamando anche le redazioni e sui social network che ormai valgono più di tutto, che con i semafori il traffico non era più snello come prima.

Più snello come prima significa che chi ha la precedenza resterà fermo, chi la deve dare s’infila, il fai da te insomma impera di nuovo e il traffico, secondo i detrattori dei semafori, è più snello e scorrevole.

Addirittura si parlava da parte di qualcuno anche di congestione del traffico con gli scarichi che avvelenavano i cittadini.

Invece così no.

Il nuovo modo insomma di programmare una società passa dalla mancanza di regole totali o quasi.

Per esempio ciò che avviene durante il fine settimana, il sabato sera e notte, con auto posteggiate ovunque, è una cosa gradita o gradevole, insomma, senza regole si vive meglio per molti. O forse per pochi che sembrano molti.

Semafori costati alle casse pubbliche dunque che tornano spenti da giorni e giorni, ovunque, strisce pedonali non rifatte da tempo, anzi qualche semaforo è anche scomparso come quello di Gammare e dove ancora tutti o quasi non rispettano la direttiva del traffico ma lo bloccano, loro si, volendo rientrare in maniera da bloccare tutto.

Agli alcamesi piace senza regole, poi ovviamente tutti pronti a criticare il mondo se la mattonella davanti casa propria è rotta, ma solo se davanti casa propria, il resto è pubblico nel senso che ognuno può e dovrebbe fare come gli pare.