Accolto ricorso degli ambientalisti. Il Tar blocca l’apertura della caccia in Sicilia

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Il Tar di Catania ha sospeso il calendario venatorio in Sicilia. L’apertura della stagione era prevista per oggi. La decisione è stata adottata “anche in considerazione degli incendi divampati nel periodo estivo e per gli effetti sull’ambiente e sulla fauna stanziale”. Ne danno notizia le associazioni ambientaliste e animaliste che avevano presentato il ricorso: Wwf Italia, Legambiente Sicilia, Lipu BirdLife Italia, Lndc Animal Protection ed Enpa, difese dagli avvocati Antonella Bonanno e Nicola Giudice.

Il calendario venatorio della Regione siciliana era stato emanato con due decreti dell’assessore all’Agricoltura, Toni Scilla, pubblicati il 26 luglio e il 24 agosto. Gli alti costi hanno scoraggiato molti cacciatori ad appendere i fucili e la pattuglia negli anni si è notevolmente assottigliata. Va inoltre sottolineato che nelle campagne si va sempre più diradando la selvaggina e quindi bloccare le doppiette diventa naturale. Le associazioni ambientaliste hanno presentato ricorso al Tar dopo avere tentato inutilmente di convincere il governatore Nello Musumeci a bloccare il calendario varato per la caccia in Sicilia, ch era stato addirittura anticipato di un mese.

L’intensa ondata di calore che ha duramente colpito anche la Sicilia dove si contano decine di incendi avrebbe dovuto indurre l’assessore regionale Tony Scilla di Mazara a meditare sull’opportunità di aprire la caccia che avrebbe dovuto iniziare oggi. Soddisfazione hanno espresso le associazioni: Wwf,  Legambiente, Lipu, Animal protection ed Enpa, che si erano rivolte al Tar per bloccare la pratica della caccia in un contesto territoriale in ginocchio soprattutto per gli incendi quasi tutti di matrice dolosa.