Abbreviato ‘Mafia Bet’ , in appello pene modificate. Giorgi da dodici a sei anni

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Riduzioni, ma anche un aumento, di pena nel processo d’appello, celebratosi a Palermo, per le sei persone coinvolte nell’inchiesta dei carabinieri «Mafia Bet», nella quale, tra febbraio e marzo 2019, rimasero coinvolte 14 persone. L’indagine fece mise a fuoco gli interessi di Cosa Nostra trapanese nella gestione delle agenzie di scommesse. In appello, per quanto riguarda gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato,  è caduta l’accusa di associazione mafiosa per l’imprenditore Salvatore Mario Giorgi, 62 anni, di Campobello di Mazara,  e quindi la sua pena è stata ridotta da 12 anni a 5 anni e undici mesi di reclusione. Ha retto l’ipotesi di estorsione, ma senza l’aggravante di mafia.

Accolto, invece, l’appello del pubblico ministero per Paolo De Santo, accusato di favoreggiamento, la cui pena è stata aumenta da 2 a 3 anni senza il beneficio della sospensione condizionale. E’ stata poi confermata la condanna a 10 anni e due mesi per Francesco Catanalotto, 49 anni, di Castelvetrano, gestore di un centro scommesse a Campobello di Mazara. Assolto Giacomo Barbera, che in primo grado aveva avuto due anni. Confermate anche le assoluzioni di Antonino Tumbiolo, di Mazara del Vallo, e Calogero Pizzolato, di Campobello di Mazara. Il  troncone ordinario di «Mafia Bet» aveva visto, invece, lo scorso 15 dicembre, al tribunale di Marsala, la condanna a 18 anni di carcere del 42enne campobellese Calogero Jonn Luppino, imprenditore nel settore delle scommesse e gioco on line, processato per associazione mafiosa, estorsione e, con altri due imputati, anche di intestazione fittizia, ritenuto il perno del giro d’affari. L’uomo, con l’aiuto di esponenti di Cosa Nostra, avrebbe imposto agli esercenti di centri scommesse l’acquisto dei suoi device.