A marzo, a Ficuzza, ‘Stati Generali” del cavallo siciliano. Si lavora per riconoscimento UNESCO

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Proseguono le attività della Società Italiana del Cavallo e dell’Ambiente (Sica onlus) nell’ambito del progetto “Sicilia Parco Equestre del Mediterraneo” che ha la finalità di riaccendere i riflettori sul sistema cavallo in Sicilia. Nel corso dell’ultimo incontro sono stati istituiti sei gruppi di lavoro Il settore coinvolge oltre 16.000 allevatori, ha una base di circa 35.000 soggetti tra cavalli e asini, impiega circa 5.000 addetti e ha un valore, senza considerare tutto l’indotto e il capitale zootecnico investito, di oltre 30 milioni di euro all’anno.

All’ultima riunione in videoconferenza del ‘Tavolo Zootecnico’ hanno partecipato, oltre alla S.I.C.A. che ha coordinato i lavori, le
rappresentanze del ministero delle politiche agricole e frorestali, dell’Istituto di Incremento Ippico per la Sicilia, dell’Istituto
Sperimentale per la Zootecnia per la Sicilia, della Federazione Allevatori Sicilia, dell’Associazione Nazionale Allevatori Razze Equine ed Asinine Italiane, delle Università, del Board Allevatori del
Comitato Regionale Federazione Italiana Sport Equestri e delle
Associazioni dei cavalli.

L’appuntamento è servito a gettare le basi per un patto di partenariato che apra prospettive nazionali per la produzione
equina siciliana. Al via, nei prossimi giorni, anche l’attività del Tavolo
Turismo Verde e del Tavolo Giovani e Sociale in cui si parlerà anche di interventi assistiti con gli animali e di ippoterapia.

I risultati di tutte le attività saranno concentrati in un rapporto tecnico dal titolo “Stati Generali del Cavallo in Sicilia. Realtà e Prospettive di Sviluppo” che sarà presentato alle istituzioni ed al pubblico in diretta streaming nazionale dalla Casina Reale di Ficuzza, a Corleone, i prossimi 9 e 10 marzo. nell’occasione sarà anche presentata la candidatura all’UNESCO per il riconoscimento
del rapporto identitario tra Sicilia e Cavallo come bene immateriale
dell’umanità.