Castellammare del Golfo rimane soltanto con una strada d’accesso, la bretella autostradale della A/29. Ancora una volta, per rischio caduta massi, è stata chiusa al transito la statale 187l ma alcuni chilometri più avanti, in direzione Trapani, rispetto alla precedente chiusura. Un grosso masso, delle dimensioni di circa 60 x 60, è infatti precipitato ieri sera, intorno alle 20.30, sulla carreggiata della strada statale a circa due chilometri e mezzo dalle curve che seguono il Belvedere.
Per fortuna in quel momento non transitavano mezzi anche se davvero si è andati vicinissimo alla tragedia. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco e del sindaco Nicola Rizzo che hanno disposto la chiusura assoluta del transito veicolare. Sul posto sono anche arrivati i tecnici dell’ANAS. Castellammare del Golfo, quindi, ha oggi soltanto una strada di accesso, quella che arriva dalla bretella autostradale della A/29. E così sarò in tutte le giornate in cui la protezione civile diramerà l’allerta gialla e quindi verrà chiuso il transito del ponte provvisorio sul fiume San Bartolomeo.
Ad onor del vero resta utilizzabile anche la SP2 quella che arriva a Ponte Bagni ma il percorso è abbastanza lungo e poco agevole. La nuova chiusura della 187 resterà tale – ha comunicato il sindaco Nicola Rizzo – fino a successive verifiche sul costone. Verifiche e sopralluoghi che sono già cominciate stamattina alla presenza di vigili del fuoco, tecnici comunali, ANAS e Genio Civile. La chiusura al transito riguarda il tratto di strada che va dal Belvedere e fino al per Costalarga-Fraginesi.
Il tracciato della statale che porta a Trapani passando da Buseto, Custonaci e Valderice, sorge per decine di chilometri al di sotto del massiccio di Monte Inici. Prima in zona spiaggia Playa, e qui il costone è stato messo recentemente in sicurezza dopo un paio di chiusure ravvicinare per caduta massi, e poi subito dopo il commissariato di polizia e fino al primo svincolo per Scopello. Necessita un vasto progetto di consolidamento dei vari punti del costone per evitare che, prima o poi, ci scappi l’irreparabile.
