La guerra in Ucraina ha preoccupanti e negativi riflessi sull’economia siciliana con ripercussioni anche ad Alcamo. Fino a prima della pandemia sono stati numerose le comitive di turisti russi che venivano a villeggiare ad Alcamo Marina. Numerosi e danarosi per una vacanza che mediamente variava dai sette ai 15 giorni. Non badavano a spese per affittare ville. Ora questo ingranaggio rischia di incepparsi. L’estate 2022 dovrebbe rappresentare l’anno del ritorno dei turisti stranieri e secondo ricerche di mercato i turisti russi lasciano in Sicilia 200 milioni di euro. Cosa succederà con le restrizioni? Quali sviluppi avrà la folle guerra voluta dal dittatore Putin? Certamente Putin non potrà fregiarsi di medaglie perché c’è una immensa disparità di forze militari e di tecnologie in campo. Anche i colonnello Rampaldo Buttiglione, poi diventato generale, personaggio radiofonico e cinematografico italiano, ideato da Mario Marenco e protagonista dell’omonima serie di comici, vincerebbe questa guerra decisa da un dittatore che da oltre 20 anni reprime con la forza, la violenza, gli omicidi qualsiasi forma di democratica protesta.
Russia e Ucraina rappresentano un mercato di sbocco per molte aziende siciliane soprattutto agroalimentare. Già i mercati per i segnali che arrivavano dal Cremlino erano in fibrillazione. E già molti imprenditori alcamesi racconta Angelo Corso, della Corso legnami di contrada Fegotto, a Repubblica, abbiamo ricevuto dai fornitori russi la richiesta di pagare il materiale prima della spedizione”. Una richiesta ritenuta inaccettabile. La Corso Legnami, che occupa 26 persone, così come altre aziende del settore, importano il 50 per cento di legno dalla Russia e già i prezzi erano in salita. “Abbiamo dovuto rallentare – dice Angelo Corso- la produzione soprattutto di pedane e imballaggi per l’agroalimentare”. E mentre si sta, speriamo uscendo dal Covid, per le imprese della filiera del legno che nel Trapanese occupa circa 400 persone arriva questa mazzata.
E questo è un solo aspetto della scellerata guerra di Putin. La Sicilia ha un importante export verso la Russia, stimato in oltre 18 milioni di euro. In Ucraina l’export in un anno è cresciuto di 53 milioni di euro. La spesa dei turisti russi prima del covid in Sicilia era di 200 milioni annui, con 273 mila pernottamenti. Bastano questi pochi dati per capire che l’invasione russa minaccia anche tutti noi e tutti i settori produttivi.