Rapina, ricettazione, lesioni, danneggiamento, minaccia e violenza privata. I carabinieri della stazione di Buseto Palizzolo hanno dato esecuzione a due distinte ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP presso il Tribunale di Trapani, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di cinque persone (di età compresa tra i 19 e i 68 anni) tutti con precedenti. Si tratta di due busetani, Antonino e Alessio Fiordilino, padre e figlio, di tre trapanesi, i fratelli Francesco Paolo e Giacomo Augugliaro, e Nicola Alfano. I provvedimenti scaturiscono dalle indagini condotte dai Carabinieri in occasione di due distinte rapine ai danni di minori, verificatisi entrambi a Buseto Palizzolo nel settembre 2021 la prima e la notte di Capodanno la seconda. Il racconto dei testimoni e la minuziosa analisi dei sistemi di videosorveglianza hanno permesso di individuare i cinque presunti autori (solo uno dei cinque presumibilmente presente in entrambi i crimini).
Sebbene la prima rapina fosse stata perpetrata da quattro soggetti, mentre la seconda solo da due, gli investigatori avevano immediatamente ipotizzato che ci fosse un collegamento tra i due reati. Le modalità esecutive erano risultate molto simili: i malfattori, in entrambi i casi, dopo aver individuato la vittima a bordo di uno scooter, avevano occupato la carreggiata per costringerlo a fermarsi. Poi, approfittando della minore età e ricorrendo a percosse, i malviventi avevano sottratto lo scooter, dandosi alla fuga. Le indagini hanno permesso di ricostruire che, poco prima della rapina di settembre, i presunti autori avevano anche lanciato delle pietre in direzione di alcune autovetture in transito sulla strada provinciale che collega Buseto Palizzolo a Valderice.
Nell’occasione avevano mandato in frantumi il vetro posteriore di un veicolo causando lesioni ad un bambino che era sul sedile della macchina. I veicoli oggetto di rapina, in entrambi i casi, sono stati rinvenuti dai Carabinieri e restituiti ai proprietari. I quattro arrestati (tre in carcere e uno ai domiciliari) sono stati ristretti presso la casa circondariale di Trapani o presso il rispettivo domicilio, mentre il quinto soggetto coinvolto è stato sottoposto all’obbligo di dimora a Buseto Palizzolo.