Stretta sui diplomifici, 35 scuole paritarie siciliane sono fuori legge    

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Back to School Concept. Empty classroom with chairs, desks and chalkboard.

La Sicilia è in prima linea nella battaglia del Ministero dell’Istruzione contro i cosiddetti diplomifici, e i numeri parlano chiaro: 35 revoche di parità scolastica tra il 2024 e i primi mesi del 2025, di cui 11 solo quest’anno, segnano un giro di vite senza precedenti. L’azione, coordinata con l’Ufficio Scolastico Regionale e la Guardia di Finanza, sta smantellando una rete consolidata di istituti paritari che offrivano scorciatoie illegali verso il diploma. L’effetto si riflette immediatamente sulla Maturità 2025: in Sicilia i candidati esterni calano del 23,9%, passando da 1.613 a 1.228. Un crollo analogo a quello registrato in Campania (-25%) e Calabria (-30,9%), le altre regioni dove le ispezioni sono state più incisive.

A livello nazionale, il numero totale di esterni è sceso del 5,2%, segno che la stretta normativa comincia a produrre risultati misurabili. Il cuore dell’offensiva è il decreto-legge 45 del 2025, convertito in legge il 6 giugno scorso, che introduce misure definitive: stop ai “tre o più anni in uno”, limite massimo di due anni per gli esami di idoneità, obbligo di presidente esterno per le commissioni in caso di esami su due anni. Le scuole potranno attivare una sola classe terminale collaterale per indirizzo, e tutte dovranno adottare registro elettronico, pagella digitale e protocollo informatico. Vietate anche le iscrizioni senza previa autorizzazione ministeriale.

La Sicilia, secondo fonti ministeriali, è stata teatro di ispezioni mirate in oltre 20 istituti, dove sono stati esaminati 45 corsi: 40 sono risultati irregolari. Tra gli istituti coinvolti compaiono nomi noti nel circuito paritario regionale, come i licei Platone, Majorana, Pitagora, Newton, Trinacria e Quasimodo, su cui pendono revoche già firmate o in via di notifica. “Stiamo restituendo credibilità al sistema scolastico”, ha dichiarato il Ministro Valditara, sottolineando come la lotta contro i diplomifici sia una priorità per garantire legalità e merito. Il giro di vite ha anche una forte valenza simbolica: bloccare il “turismo studentesco” verso regioni dove era più facile diplomarsi significa tutelare chi segue percorsi regolari e faticosi. La Sicilia si candida così a diventare il modello di una scuola che torna seria, sotto controllo e immune – si spera – dal business dell’istruzione facile.