Aspide, condannati Annalisa Bianco e Antonio Sparaco. La prima è presidente in carica del consiglio comunale di Trapani

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Quattro anni e quattro mesi. E’ questa la condanna più alta emessa nell’ambito dell’operazione Aspide dal GUP di Trapani, Giancarlo Caruso, ai danni di Antonio Sparaco, ex  direttore dell’Unità operativa Salute Globale dell’azienda sanitaria provinciale trapanese. Condannata anche Annalisa Bianco, presidente in carica del consiglio comunale a Trapani, a due anni e otto mesi. Entrambi sono stati ritenuti responsabili del reato di corruzione mentre per Sparaco è decaduta l’accusa di truffa. Stessa pena della Bianco anche alla castellammarese Angela Cruciata, assistente della trapanese Maria Pia Messina, la dirigente finita in carcere e poi ai domiciliari. Gli imputati avevano scelto il rito abbreviato.

Nell’ambito della stessa operazione anti-corruzione hanno invece patteggiato Giovanni Iacono, allenatore di calcio, imprenditore e consigliere comunale a Mazara del Vallo (un anno e nove mesi per corruzione); Attilio Bonavires, sempre per corruzione, un anno e sei mesi; Antonina La Commare, 5 mesi e 10 giorni per rivelazione segreto d’ufficio. Rinviata invece la decisione del GUP sul patteggiamento a due anni e nove mesi richiesto dall’ex direttore sanitario dell’ASP di Trapani, adesso in pensione, Gioacchino Oddo.

Assolto con formula piena, per non aver commesso il fatto, il dirigente medico Renato Candura. Altri indagati avevano già pattegiato la pena: la dirigente Asp Maria Pia Messina e il medico Alberto Adragna. Hanno optato infine per la messa alla prova,uscendo quindi dall’inchiesta giudiziaria, Carlo e Gaspare Gianformaggio, padre e figlio, quest’ultimo consigliere comunale in carica a Trapani.