La Riserva di Monte Bonifato ha quasi 40 anni, silenzio su programmazione e gestione

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Fra un paio di mesi, esattamente il 29 giugno prossimo, la riserva naturale orientata ‘Bosco d’Alcamo’ compie 40 anni di vita. La vasta area verde sorge su monte Bonifato, la montagna che sovrasta Alcamo, e va dai 340 metri sul livello del mare fino a 825 metri per una superficie complessiva di circa 313 ettari. La riserva di Monte Bonifato, negli ultimi quindici anni, ha davvero ricevuto poche attenzioni ed attualmente è tra le più dimenticate dell’intera Sicilia. Tanti i provvedimenti necessari e mai rispettati a partire dalla mancanza di un direttore che va avanti da tantissimi anni. L’ente gestore è il Libero Consorzio, l’ex provincia, che seppur in possesso del personale non riesce a dare decoro al territorio. Alberi abbattuti o pericolanti, are pic-nic in parte devastata, parco avventura dismesso e pericoloso, ex albergo la Funtanazza non più funzionante dopo l’ultima assegnazione ad una cooperativa che, in breve tempo, annullò la convenzione. Diversi gli attacchi incendiari al bosco di monte Bonifato, alcuni terribili altri meno gravi. Da tempo, anche per arginare i piromani, si parla del ritorno della gestione al corpo forestale. Riunioni, tavoli operativi, interlocuzioni con l’assessorato regionale e disponibilità finora rimasta soltanto sulla carta. Il bosco è costituito prevalentemente da conifere miste a latifoglie, risultato di una intensa attività di rimboschimento iniziata negli anni venti del secolo scorso e continuata fino agli anni ‘80. Adesso però i vecchi alberi andrebbero sostituiti con lecci e roverelle più adatte a quelle attuali. All’interno della Riserva Naturale Orientata “Bosco d’Alcamo”, anche Sito Natura 2000, e in prossimità della stessa riserva si trovano resti di interesse storico-culturale, tra cui: una necropoli di origine preistorica, il Castello dei Ventimiglia, la Porta Regina, i resti della città fortificata di Bùnifat, contenente antiche costruzioni unicellulari, cisterne, neviere ed il serbatoio idrico della Funtanazza. Presenti anche percorsi diversi: sentiero archeologico; sentiero delle Orchidee sul versante Ovest e sentiero San Nicola. Flora e fauna sono davvero ricche ma ciò che è veramente povera è la programmazione relativa al futuro di monte Bonifato. Una riserva che, fra due mesi, compirà 40 anni.