Hanno preso il via questa mattina le manifestazioni del “Non ti scordar di me”, il cartellone di eventi organizzato in occasione del 37° anniversario della strage di Pizzolungo. Era il 2 aprile del 1985, quando un’auto imbottita di tritolo, ferma nei pressi di una curva che collega la costa di Pizzolungo a Trapani, venne fatta esplodere da un commando mafioso. Il tentativo di uccidere il magistrato Carlo Palermo rimase vano. Purtroppo, infatti, a perdere la vita furono Barbara Rizzo, giovane madre, ed i suoi figli, i gemellini Salvatore e Giuseppe Asta, che stavano transitando proprio da quella strada, in quel momento, con la loro auto. Fu una delle stragi più atroci mai avvenute nel territorio trapanese.
Dal 2008 il comune di Erice ed il coordinamento dell’associazione Libera hanno scelto di istituire la giornata del “Non ti scordar di me” per commemorare le vittime di questa strage mafiosa e non disperderne la memoria con alcuni momenti simbolici e di grande significato. Le tre giornate sono state pianificate con la collaborazione del comune di Trapani, del Polo Universitario e delle istituzioni scolastiche di Erice: 1° Circolo “Pascoli”, Istituto Comprensivo “Mazzini”, Istituto Pagoto”, Scuola Media “De Stefano”, istituto superiore “Sciascia e Bufalino” e alberghiero “Florio”.
Domattina, alle 9.30, presso l’aula magna del Polo Universitario di Trapani, il giornalista e scrittore Salvo Palazzolo incontra il Procuratore della Repubblica Gabriele Paci. Nell’occasione si terrà la premiazione della VI edizione del Concorso giornalistico “Santo della Volpe” promosso dal Comune di Erice, Libera, FNSI, Ordine dei Giornalisti, USIGRAI, Articolo 21 e Liberainformazione. Il concorso è riservato agli studenti delle classi III, IV e V delle scuole superiori di secondo grado. I partecipanti hanno elaborato articoli giornalistici e video seguendo la traccia, che costituisce poi il filo conduttore dell’intero programma delle iniziative: ‘Terramia. L’altro contagio, quello delle mafie’. Tre saranno gli elaborati che saranno premiati e poi pubblicati sui siti Libera Informazione, Articolo 21 e sul sito della Fnsi e dell’Usigrai.
