28 oggetti preziosi devozionali esposti al ‘Pepoli’. Erano tenuti in banca dall’ex Provincia

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Una collezione di ventotto gioielli devozionali di manifattura siciliana, facenti parte del patrimonio del Libero Consorzio Comunale di Trapani, è stata consegnata a dal commissario straordinario, Raimondo Cerami al Direttore del museo “Agostino Pepoli” di Trapani, Roberto Garufi. L’accordo di collaborazione sottoscritto dai due enti avrà la durata di cinque anni,
rinnovabili, e prevede l’impegno da parte del Museo di assicurare la conservazione, la custodia e la pubblica fruizione della collezione.

“L’accordo tra il Libero Consorzio di Trapani e il museo Pepoli costituisce una tappa importante nella collaborazione tra istituzioni e prelude ad una programmazione di attività ed eventi condivisi che si auspica fruttuoso e duraturo. L’iniziativa – ha detto l’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – rientra nella politica di valorizzazione dei beni
meno conosciuti che il governo regionale sta portando avanti anche attraverso progetti espositivi che mettono in luce opere, considerate minori ma di grande valore”.

“Lo spirito che anima l’accordo di collaborazione – ha
spiegato il commissario del Libero Consorzio di Trapani, Raimondo Cerami – è quello di assicurare la conservazione, la custodia e la pubblica fruizione dei beni del Libero Consorzio e di contribuire ad arricchire la già pregevole collezione di oreficeria siciliana presente al Museo Pepoli”.

La collezione è per lo più di tipo devozionale. Tra i soggetti dipinti a smalto figurano, infatti, la Madonna della Lettera, patrona di Messina, l’Immacolata Concezione, San Giuseppe, la Madonna del Rosario con San Domenico, Sant’Alberto,
Sant’Antonio da Padova, San Cristoforo, Santa Caterina, Sant’Agata, Santa Lucia; tutti soggetti riconducibili a forme di culto fortemente radicate nel territorio siciliano.

La collezione pare sia stata acquistata sul mercato antiquario palermitano tra il 1950 e il 1980. I ventotto oggetti che vi fanno
parte sono in larga parte riconducibili a manifattura siciliana dei secoli XVII e XVIII. I gioielli sono andati ad arricchire la Sala “Mirabilia” del museo Pepoli dove si trovano esposti anche oggetti riferibili al medesimo ambito stilistico e che vanta una pregevolissima collezione di oreficeria siciliana, in larga parte
proveniente dal Tesoro della Madonna di Trapani.