128 uova ma se ne schiudono solo 6. Covata danneggiata

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La mareggiata di un paio di settimane fa ha lasciato purtroppo il segno. Dal nido di caretta-caretta, il primo scoperto nel golfo di Castellammare, il 20 giugno scorso, fra le zone Battigia e Tonnara, sono nate appena 6 tartarughine che hanno preso il mare. Le ultime due questa mattina, all’alba, con l’aiuto del personale specializzato del progetto del WWF EuroTurtle. Il nido è stato quindi dismesso. La mareggiata del 5 agosto ha probabilmente abbassato la temperatura della covata apportando anche un po’ di muffa alle uova.

Le uova depositate dalla caretta-caretta erano ben 128, di queste soltanto sei si sono schiuse e altrettante tartarughine sono riuscite a raggiungere il mare. La loro sopravvivenza sarà particolarmente difficile sia per la presenza in acqua di numerosi predatori che per le attrezzature utilizzate dai pescatori e anche per l’inquinamento. Le statistiche parlano di pochissime sopravvissute su mille esemplari che prendono il mare.

Il “Nido di Claretta” rimarrà comunque famoso per tanti motivi. Innanzitutto perché è stato il primo nella storia del Golfo di Castellammare ad essere stato individuato e segnalato, poi perché è stato capace di dar vita a sinergie e iniziative. Il sito, a pochi decine di metri dall’Alkamar, ha messo in movimento tantissimi volontari e centinaia di visitatori. Poi laboratori, iniziative per bambini e anche collaborazione totale dei residenti a salvaguardia e vigilanza del nido.

Social, siti on line di informazione, tv locali e giornali hanno fatto da cassa di risonanza all’evento e l’attesa per la schiusa è cresciuta giorno dopo giorno, soprattutto fra i più giovani. Nonostante il grande riscontro mediatico e l’amore dei guardiani, le 128 uova hanno dovuto fare i conti con la natura, forse anche con l’inquinamento. Soltanto sei cuccioli di caretta-caretta, meno del 5% della covata, sono riuscite a nascere e raggiungere il mare.

Discorso diverso, invece, nel nido di Trappeto dove finora le tartarughine nate hanno raggiunto quota 60. Una ha visto la luce durante l’ultima notte. Ai primi di settembre è invece attesa schiusa del terzo nido, quello scoperto dalla Lega Navale in contrada Calatubo, fra zona Aleccia e lido Greg.