Partinico: il Comune chiede il “conto” ai carabinieri

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PARTINICO. L’uso dei locali sì, ma con spese addebitate al ministero della Difesa. La giunta guidata dal sindaco Salvo Lo Biundo delibera la proroga per l’utilizzo dei locali di via Ninni Cassarà, nella terza zona Peep, in uso alla Compagnia dei carabinieri cittadina. Rispetto agli altri anni, però, l’amministrazione pone anche un ulteriore condizione: è stato infatti dato mandato al responsabile del Settore Economico-finanziario del Comune di effettuare richiesta di voltura al ministero stesso e alla Compagnia dei carabinieri relativa al misuratore dell’utenza elettrica. Non solo: allo stesso funzionario comunale si dà sempre mandato di recuperare le somme sostenute dal Comune per fare fronte alla fornitura di energia elettrica di questi stessi locali utilizzati dall’Arma in tutti gli anni in cui hanno utilizzato la struttura. Il conto è davvero di quelli salati perché ai carabinieri viene in pratica addebitato il costo delle bollette pagate dall’ente municipale dal 2001 ad oggi. In tempi in cui ci sono evidenti ristrettezze economiche anche il Comune di Partinico, le cui risorse finanziarie certamente non trasbordano dalle casse malconce, cerca di rastrellare quanto più possibile. Questi locali di via Cassarà furono affidati all’Arma, e riadattati a caserma dei carabinieri, nel marzo del 2001 per l’esattezza, contestualmente all’abbandono da parte dell’Arma della struttura di via Siracusa dove ci fu un vero e proprio sgombero, dietro ordinanza dell’allora sindaco Giuseppe Giordano, per ragioni di tipo strutturale. Nell’ottica di un rapporto istituzionale di collaborazione all’epoca fu deciso proprio dal Comune di dare in comodato d’uso i locali di via Cassarà ai carabinieri anche se temporaneamente, in attesa di stabilire tempi e modalità per il pagamento di un canone di affitto. Si andò avanti di proroga in proroga per qualche anno sino a che prefettura e ministero dell’Interno comunicarono l’impossibilità di pagare alcun canone a causa di ristrettezze economiche. Il Comune, con responsabilità ovviamente si rese conto della situazione e continuò a garantire la struttura all’Arma sempre a titolo gratuito. E’ andata avanzati così la situazione sino a due anni fa, quando ci fu una svolta: nel novembre del 2012 gli uffici comunali hanno inoltrato al ministero della Difesa la richiesta di rimborso spese per il pagamento dell’utenza elettrica a partire dal gennaio 2003. In pratica era stato il Comune in tutti questi anni ad avere pagato le spese di consumo dell’elettricità. Ora si chiede direttamente che il contatore venga intestato al ministero, in modo da evitare le richieste di rimborso. Il tutto in attesa che finalmente i carabinieri possano utilizzare la nuova struttura in corso di costruzione in un’area periferica della città.

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