Alcamo-Tassa rifiuti 2013 e le cartelle pazze

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“Il contribuente è uno che lavora per lo Stato senza essere un impiegato statale”. La frase è di Ronald Regan, ex presidente degli Stati Uniti. Ma c’è chi rischia di lavorare più volte, ovvero pagare una seconda volta per un debito che aveva già saldato. Ebbene questa spiacevole situazione si sta verificando ad Alcamo dove sono in corso di notifica centinaia di avvisi di accertamento della Tares, tassa sui rifiuti, relativa all’anno 2013. Facciamo un passo indietro di circa tre anni ad Alcamo. Cartelle pazze. Errori di calcolo. Proteste per tariffe in corso di predisposizione, ritenute troppo alte, indussero il Comune ad intervenire per cercare di placare un po’ gli animi dei tartassati e per prevenire facili strumentalizzazioni. Dal Comune dissero che, a causa di vari problemi, pagare le rate con qualche giorno di ritardo, per dare la possibilità agli uffici di verificare eventuali errori, non sarebbe successo nulla. Ma la smentita arriva in questi giorni con  centinaia di lettere notificate dal Comune ai contribuenti alcamesi. Nelle lettere è scritto “l’accertamento del mancato, parziale tardivo pagamento della tassa sui rifiuti anno 2013 alle scadenze previste”. Ma il Comune non aveva forse detto che anche se il versamento fosse stato effettuato con qualche giorno di ritardo non sarebbe successo nulla? E’ invece sta succedendo che “in tanti – è scritto nella lettera – non hanno provveduto ad effettuare i versamenti entro i termini regolamentari”. Una vera e propria beffa con disagi e disappunti. Primo il disagio di perdere tempo ad andare alle Poste a ritirare le lettere. Una volta aperte la ricerca delle ricevute e in tanti hanno constatato di avere pagato le tre rate, l’ultima con qualche giorno di ritardo. Quindi munito dei carteggi e ricevute ci si deve recare all’Ufficio tributi perché possa provvedere ad annullare l’atto con ulteriori code e perdite di tempo. Però succede un’altra anomalia emersa in tante bollette. Pur avendo pagato la terza rata in ritardo, per come aveva consigliato il Comune, nel bollettino se ne richiede, forse per disattenzione dello stesso Comune, il pagamento più gli interessi. Ma non è forse più logico chiedere solo gli interessi e non tutta la rata? E in tempi di tecnologia avanzata, dove tutto è computerizzato come si può incappare in simili disfunzioni? Forse qualche impiegato distrattamente ha sbagliato a pigiare qualche tasto del computer. E come direbbe il grande Totò. “E io pago” pur avendo aggiungiamo noi “già dato abbondantemente”. In un’azienda che si rispetti vengono presi provvedimenti nei confronti di coloro che causano disagi alle persone e  anche danni di immagini alla società per la quale si lavora. Al Comune di Alcamo tutto passa a soffrire sono solo i cittadini. Dimenticavamo. I pagamenti vanno fatti entro i 60 giorni dalla notifica dei bollettini.