Violenza sessuale su ucraina, Anguzza torna in carcere. Divergenze in famiglia ospitante

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L’abitazione che aveva scelto, sull’isola di Favignana, non era idonea e così sono stati revocati gli arresti domiciliari al trapanese accusato di aver violentato Natalia, la donna ucraina di 44 anni, fuggita dal suo Paese in guerra. Francesco Paolo Anguzza, di 37 anni, pertanto, è ritornato in carcere. Dopo che i carabinieri avrebbero registrato una divergenza all’interno della famiglia che lo aveva ospitato.  I domiciliari sono quindi durati pochi giorni dopo che era stata accolta l’istanza, presentata dall’avvocato Salvatore Galluffo, e l’indagato era stato quindi scarcerato. Intanto, il prossimo 28 giugno si svolgerà la seconda udienza del processo dove Francesco Paolo Anguzza è imputato di violenza sessuale e lesioni gravi dinnanzi al tribunale di Trapani. Saranno ascoltati gli agenti di polizia che hanno condotto le indagini culminate nell’arresto del 37enne. Nel corso della prima udienza il giudice ha ammesso tutti i testimoni del Pm e dell’imputato.

Il caso, che fece molto scalpore, avvenne nei pressi delle Mura di Tramontana, la notte del 25 novembre scorso. La vittima si è costituita parte civile tramite il suo avvocato Fabio Sammartano. Non si conoscono ancora i motivi dello stupro anche perché, secondo la ricostruzione, i due si conoscevano e altre volte avrebbero consumato rapporti. Il trapanese avrebbe tentato un approccio con la donna ucraina che, però, lo avrebbe respinto. Durante l’incidente probatorio Natalia ha confermato il rapporto sessuale, aggiungendo però: “Mi ha fatto una richiesta che io non ho voluto assecondare e mi ha presa con la forza”. Rapporto interrotto quando la donna ha iniziato a perdere sangue. Francesco Paolo Anguzza ha sempre negato la violenza sessuale. Fui proprio lui a chiamare i soccorsi.