Vento di legalità, da Alcamo alla “terra dei fuochi”

0
499

Sono 48 gli alunni delle scuole di Castellammare del Golfo, Alcamo e Castelvetrano, sospinti dal “Vento di legalità”, che prenderanno parte domani, aSan Cipriano d’Aversa (Caserta), alla terza edizione di “Vento di legalità -Liberi dalla criminalità e dalla devastazione dell’ambiente -Come difendere i diritti e il lavoro contro il potere delle mafie”, a cura di Caterina Viola. La partecipazione degli studenti al progetto è avvenutagrazie al finanziamento concesso dal Consorzio Trapanese per la legalità e lo Sviluppo su richiesta del sindaco di Castellammare Nicolò Coppola. Il progetto, che ha toccato Alcamo nel gennaio scorso, ha l’obiettivo “di contribuireal miglioramento della conoscenza sulle mafie, sulla loro identità, sul loro sistema simbolico e sulle attività antimafia della società civile e delle Istituzioni”. L’intento è quello di creare una rete di relazioni tra ragazzi provenienti dalle varie regioni d’Italia e “gli uomini e le donne che in vari modi mettono in gioco se stessi, a rischio della vita, per difendere i valori della legalità, della giustizia, della dignità della persona e del bene comune”. Il progetto prevede la redazione da parte degli studenti, di elaborati che verranno raccolti in un libro dal titolo “Il Libro Bianco”. I proventi della pubblicazione sono destinati a finalità sociali.Gli studenti dovranno incentrare i lavori su quattro temi riguardanti l’economia delle mafie: estorsione e usura; corruzione nella pubblica amministrazione; devastazione dell’ambiente e droghe. Gli elaborati più significativi, saranno premiati nel corso dell’incontro a San Cipriano D’Aversa, al quale partecipano oltre quaranta scuole tra elementari, medie e superiori. Tra gli ospiti della giornata: Federico Cafiero De Raho e Ottavio Sferlazza, rispettivamente  Procuratore e Procuratore aggiunto della Repubblica di Reggio Calabria; Enzo Ciconte, docente di semiologia all’Università di Pavia; Tano Grasso, docente all’Università di Catanzaro; Giovanni Impastato fratello di Peppino, ucciso dalla mafia; Franco la Torre ufficio di presidenza di Libera; don Maurizio Patriciello, il cosiddetto “parroco anti-veleni”, uno dei simboli del risveglio dei circa settanta comuni intossicati dai roghi della cosiddetta “terra dei fuochi”. Porteranno, inoltre, la loro testimonianza lo chef e ambasciatore antiracket nel mondo Filippo Cogliandro, il testimone di giustizia Augusto Di Meo e il vice presidente Consorzio NCO Peppe Pagano.