Zona rossa a San Cipirello e San Giuseppe Jato, un positivo ogni 90 abitanti e variante inglese

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145 positivi per una popolazione complessiva, fra i due comuni confinanti, di circa 13.000 abitanti. Un caso, quindi, ogni 90 residenti fra San Cipirello e San Giuseppe Jato. In più sono anche spuntati contagiati dalla ‘variante’ inglese, modificazione del virus che però viene ugualmente sconfitta dal vaccino. Da giovedì prossimo i due comuni, che formano una sorta di unico agglomerato urbano, diventeranno ‘zona rossa’.

Il provvedimento, contenuto in un’ordinanza già sottoscritto dal governatore regionale Nello Musumeci, è stato assunto d’intesa con l’assessore alla salute Ruggero Razza, dopo le note inviate dai due comuni e le relazioni del dipartimento di prevenzione dell’Asp di Palermo. San Cipirello e San Giuseppe Jato ‘zone rosse’ per salvaguardare la salute pubblica e contrastare la diffusione del coronavirus nel due centri. Le misure restrittive rimarranno in vigore almeno per due settimane, fino a giovedì 11 marzo.

Nei due comuni jatini saranno quindi vietati accesso in paese e allontanamento dal territorio comunale, con mezzi pubblici o privati, fatta eccezione per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Sarà comunque sempre consentito il transito, in ingresso e in uscita, per il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, nonché per gli operatori sanitari e socio-sanitari e per il personale impegnato nell’assistenza alle attività riguardanti l’emergenza. Ammessi anche l’ingresso e l’uscita di prodotti alimentari, sanitari e di beni o servizi essenziali. Rimarrà anche consentito il transito esclusivamente per garantire le attività necessarie per la cura e l’allevamento degli animali.

Con l’arrivo della ‘zona rossa’ a San Cipirello e San Giuseppe Jato, sempre da giovedì prossimo, sarà attivato il divieto assoluto di circolazione, a piedi o con qualsiasi mezzo pubblico o privato, ad eccezione di comprovate esigenze di lavoro, per l’acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità, per ragioni di natura sanitaria, per stato di necessità imprevisto e non procrastinabile o per usufruire di servizi o attività non sospese. Tutte le scuole, di ogni ordine e grado, fermeranno la presenza in aula e funzioneranno esclusivamente con la DAD, la didattica a distanza.