Truffa, funzionari corrotti di IPA e UIA. Dodici arresti della GdF per ‘favori’ illeciti nelle pratiche

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Avrebbero percepito illecitamente finanziamenti ai danni dell’Europa, dello Stato e della Regione per un ammontare complessivo di due milioni e mezzo di euro. La guardia di finanza ha disposto gli arresti domiciliari per dodici indagati e l’obbligo di firma per altri dieci. Con lo stesso provvedimento è stato effettuato il sequestro per equivalente della somma che sarebbe stata sottratta indebitamente dai conti pubblici. Si tratta del seguito dell’operazione “Gulasch-Amici miei” che già marzo del 2020 aveva portato a quindici arresti tra imprenditori e funzionari pubblici dell’Ispettorato provinciale dell’agricoltura di Palermo. Adesso le nuove indagini riguardano funzionari e dirigenti dello stesso IPA e delle UIA di Misilmeri, Castelbuono, Petralia e altri territori.

I nuovi reati contestati a vario titolo sono quelli di associazione a delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, abuso d’ufficio, falso, distruzione e occultamento di atti e rivelazione di segreto d’ufficio. Al centro delle indagini condotte dagli specialisti del Nucleo di polizia economico-finanziaria Gruppo spesa tutela pubblica l’iter di concessione dei finanziamenti per l’agricoltura, europei e nazionali, nell’ambito del Programma di sviluppo rurale 2007/2013 e 2014/2020. Stando a quanto accertato dagli investigatori, gli indagati avrebbero costituto un “sodalizio criminale, composto da funzionari e professionisti del settore, in grado di condizionare le scelte della pubblica amministrazione.

Sarebbero emersi i comportamenti illeciti di alcuni funzionari pubblici dell’Ipa per favorire, in forza di rapporti privilegiati, studi professionali di agronomi e ingegneri. Durante la fase istruttoria sarebbe stata effettuata, in violazione di legge, la comunicazione delle anomalie riscontrate, provvedendo in alcuni casi anche alla materiale sostituzione, fuori dai termini, della documentazione all’interno dei fascicoli così da consentire alle pratiche d’interesse l’inserimento in posizione utile in graduatoria”. Nell’ambito di una commissione che si occupava delle pratiche di contributi è stata anche accertata la presenza di irregolarità nella documentazione. In pratica gli indagati si “sarebbero adoperati per consentirne la sostituzione ricevendo in cambio un impiego nell’azienda per un familiare.