Trovati in una cella del carcere San Giuliano di Trapani due cellulari

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Gli agenti della Polizia Penitenziaria in servizio al carcere “Pietro Cerulli” di Trapani, durante un’ispezione, hanno trovato due smartphone in possesso di altrettanti detenuti internati nelle sezioni del circuito ad alta sicurezza “Ionio”. A renderlo noto è il segretario provinciale del sindacato Sinappe Rocco Parrinello. “Il ritrovamento, mette in risalto ancora una volta le straordinarie capacità d’intelligence e d’intervento operativo della polizia penitenziaria, che operano quotidianamente in condizioni rese molto difficili, oltre per la carenza di personale rispetto l’organico previsto, dal grave sovraffollamento e dalle gravi anomalie strutturali – dice il segretario –. La professionalità della polizia penitenziaria aiuta certamente a mettere una toppa sulle molteplici falle del sistema, ma rimane il fatto che telefonini, smartphone, sostanze stupefacenti, e più in generale, oggetti non consentiti entrano ancora oggi all’interno delle carceri”. Ciò dimostra ancora una volta come sia sempre più urgente schermare gli istituti penitenziari, per evitare traffici illeciti e problemi di sicurezza legati all’utilizzo illegali dei telefoni.  Ricordiamo che agenti del carcere sono finiti in una accusati – a vario titolo e in concorso – di tortura, abuso d’autorità contro detenuti del carcere e falso ideologico. Le indagini sono partite nel 2021. L’indagine è partita dopo alcune denunce effettuate da detenuti del penitenziario trapanese, che avrebbero subìto maltrattamenti in luoghi privi di telecamere, che una volta installate avrebbero poi registrato violenze reiterate da parte di agenti nei confronti di detenuti.  Con i ricorsi al Tribunale del riesame posizioni di numerosi agenti sono state alleggerite