Triscina, demolizioni ferme da circa 6 mesi. Frizioni fra Comune e Cogemat?

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Le demolizioni delle case abusive di Triscina, nota località balneare castelvetranese,  sono ferme dall’estate scorsa. Della lista di 85 immobili, ne sono stati demoliti poco più di una trentina. Lo stop sarebbe stato causato da due problemi. Il primo riguarderebbe il corretto smaltimento dei rifiuti speciali, gli sfabbricidi e quant’altro, che vengono fuori dagli abbattimenti. Il secondo riguarda invece una vicenda più complicata, capire cosa si intende per “status quo ante”, ovvero lo stato dei luoghi da ripristinare.

L’amministrazione comunale guidata dal pentastellato Alfano incontrerà la Cogemat, che si occupa dei lavori di demolizione. Il primo cittadino ha comunque assicurato che a breve le demolizioni riprenderanno. Per ogni casa ci sarà uno specifico progetto ma in ogni singolo lotto la fine dei lavori potrà essere dichiarata soltanto dopo avere eliminato tutti gli sfabbricidi. Poi rimane la vicenda sulla stato precedente dei luoghi. Chi ne è  conoscenza? Cosa fare quindi dopo le demolizioni? Rimettere la sabbia o fare delle piantumazioni?

“Bisogna fare un ragionamento con chi ha la competenza per decidere. Per questo – ha spiegato il sindaco di Castelvetrano -abbiamo attivato la Soprintendenza.” Intanto la Cogemat aspetta di ricominciare i lavori dallo scorso mese di settembre ed ha attivato i suoi avvocati per presentare diversi solleciti. Mezzi e personale sono fermi da mesi creando danni alla stessa impresa. I lavori di demolizione a Trisicina sono stati fatti in modo regolare e ci sono tutti i video per ogni singolo fabbricato. “I rifiuti, anche quelli speciali che si trovano ancora su alcuni luoghi di abbattimento, – ha assicurato la ditta appaltatrice – verranno smaltiti correttamente non appena riprenderanno le attività”. Una cosa comunque appare certa: in un modo o nell’altro, le demolizioni a Triscina dovranno proseguire.