Rischio clinico assistenziale, a causa della grave carenza del personale infermieristico ed OSS, e tutela dell’immagine e del decoro della professione infermieristica a causa del demansionamento. Su questi complessi e delicati argomenti ieri pomeriggio, presso la sede dell’Azienda Sanitaria Provinciale, il consiglio direttivo dell’Ipasvi di Trapani (il presidente Filippo Impellizzeri, il segretario Salvatore Colomba e i consiglieri Favara e Di Liberti, quest’ultimi delegati dal vice-presidente Roberto Ferrara e dal tesoriere Luigi Tortorici) ha incontrato il direttore sanitario dell’Asp di Trapani, Antonio Siracusa, e il dirigente del servizio infermieristico, Anna Nuccio. I vertici del Collegio Ipasvi, nel corso dell’incontro, hanno manifestato profonda preoccupazione sul ribasso dei coefficienti di calcolo stabiliti dall’Asp nell’individuare il fabbisogno del personale per la nuova dotazione organica: coefficienti che, se applicati, legalizzerebbero la carenza ed il demansionamento infermieristico, visto l’esiguo numero integrativo previsto di Operatori Socio Sanitari (OSS). «“Tutto ciò, – affermano gli infermieri dell’IPASVI – in netto contrasto con i pronunciamenti della Corte di Giustizia dell’UE, la quale ha statuito pesanti penalizzazioni economiche per inadempimenti sulla durata massima del lavoro settimanale del personale sanitario (48 ore) e sul riposo minimo garantito di 11 ore continuative ogni 24 ore». L’incontro di ieri, come riferiscono dall’Ipasvi, avrebbe «messo in evidenza un atteggiamento di ascolto molto positivo, oltre che inedito, da parte della direzione aziendale nel cogliere le criticità, di carattere deontologico-professionale» esposte dai componenti della delegazione Ipasvi. È stato quindi programmato un successivo incontro, alla presenza del direttore generale, per giungere, al più presto, a delle risposte tangibili e determinanti sia per il cittadino-utente che per il professionista-infermiere.