Traffico di immigrati: arrestate cinque persone

    0
    346

    Questa volta non è bastato confondersi con i migranti per sfuggire alla cattura. E’ successo all’una di notte di ieri, al largo di Mazara del Vallo dove un guardacoste del Gruppo Aeronavale della Guardia di Finanza di Trapani, nell’ambito dei controlli disposti dal Comando Operativo Aeronavale, ha filmato per alcuni minuti con la telecamera ad infrarossi di bordo i movimenti sospetti che stavano avvenendo tra due imbarcazioni affiancate a luci spente. I finanzieri in mare hanno atteso che i colleghi, appostati sul litorale dello sbarco, prendessero posizione e poi sono intervenuti sui due natanti. A circa due miglia dal litorale mazarese è stata catturata per prima, con il gommone di servizio, un’imbarcazione italiana di circa otto metri, con due occupanti italiani, entrambi di Mazara del Vallo, che aveva fatto la spola tra la costa ed il peschereccio tunisino. Quando, subito dopo, quest’ultimo, con i migranti ancora nascosti sotto la coperta, è stato illuminato dal guardacoste, i tre scafisti hanno finto di essere in normale attività di pesca. Non potevano immaginare che, al buio, il traffico era stato completamente filmato dall’unità delle Fiamme Gialle con i sofisticati sistemi di bordo. L’intervento è avvenuto, nel frattempo, anche a terra dove le pattuglie del Tenenza e della Sezione Operativa Navale di Mazara del Vallo hanno bloccato gli immigrati clandestini scesi a terra.

    Il peschereccio “Mohamed Hazem”, con 39 migranti, proveniente da Monastir, scafo in legno, diciotto metri di lunghezza è la classica imbarcazione utilizzata per questo genere di traffici dalla Tunisia. Gli scafisti normalmente cercano di disfarsi del carico umano appena giunti sotto costa e poi riprendono immediatamente il largo per tornare in acque più sicure. Quando vengono individuati, tuttavia, si confondono con i migranti per evitare una condanna per procurato ingresso di clandestini nel territorio dello Stato. Questa volta, invece, l’intervento dei finanzieri è stato talmente inatteso e ben organizzato da impedire qualsiasi possibilità di fuga o alleggerimento della responsabilità dei tre scafisti tunisini che sono stati arrestati, insieme ai due italiani. A bordo del peschereccio sono state trovate anche una trentina di stecche di sigarette di contrabbando.