Stupro di gruppo a Balata di Baida, fermati tre romeni

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    Una “notte da arancia meccanica”: è stata definita così, dagli inquirenti, quella vissuta da una giovane donna di 35 anni, vittima di uno dei reati forse più deplorevoli: stupro di gruppo.

    I fatti risalgono alla notte tra il 16 ed il 17 febbraio; la donna è stata ripetutamente violentata a Balata di Baida, frazione di Castellammare del Golfo.

    Su disposizione del procuratore di Trapani, Marcello Viola, i carabinieri hanno fermato i tre presunti autori della violenza, che sono stati individuati grazie alla collaborazione della vittima. I fermati sono i romeni Mihai Todireanu, 43 anni, Costica Zaharia, 37 anni, Ioan Foca, 39 anni.

    Secondo quanto sarebbe emerso, quattro romeni, completamente ubriachi, si erano recati, con una scusa, presso l’abitazione della donna e del suo convivente, in contrada Dagala Secca e l’hanno ripetutamente violentata senza che il compagno potesse intervenire, in quanto minacciato. Il
    quarto uomo avrebbe cercato di aiutare la donna, senza però riuscirvi, avvertendo successivamente i carabinieri.

    Proprio grazie alla sua testimonianza, oltre a quella della donna e del convivente, è stato possibile ricostruire la notte da incubo  nella frazione di poche centinaia di abitanti a qualche chilometro da Castellammare del Golfo, e identificare gli autori del reato.

     

    Dalle indagini effettuate tramite l’Interpol, è peraltro risultato che Todireanu era ricercato dalle autorità romene.

    Alla luce dei gravi indizi di reato raccolti e ritenendo concreto il pericolo di fuga, i magistrati titolari del procedimento, Cristiana Macchiusi e Anna Trinchillo, hanno così disposto il fermo dei tre uomini.

    Questi ultimi, alle prime luci dell’alba di domenica scorsa, sono stati contemporaneamente raggiunti presso le loro abitazioni e catturati dai carabinieri della Stazione di Balata di Baida con il supporto dei militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Alcamo, che hanno dato esecuzione al decreto di fermo. Successivamente sono stati condotti presso il carcere di Trapani.