Sospensione a divinis per padre Adamo. Rimozione da parroco già a ottobre

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La rimozione da parroco c’era già stata e risale al primo ottobre scorso quando la guida della chiesa di San Giuseppe, ad Alcamo, venne affidata ad interim a don Franco Finazzo, vicario zonale e anche parroco del Gesù Cristo Redentore. Il provvedimento disciplinare canonico emesso adesso dal vescovo di Trapani nei confronti del sacerdote Sebastiano Adamo, 45enne calatafimese, non riguarda quindi la rimozione da parroco come erroneamente riportato anche da importanti testate nazionali ma la suspicio a divinis, provvedimento previsto dall’articolo 1333 del codice di diritto canonico. La sanzione quindi per padre Adamo vieta lo svolgimento delle funzioni ministeriali sacre (preghiere, celebrazione della messa, confessioni, distribuzione dell’eucarestia e altri sacramenti). Un provvedimento comminato dal vescovo di Trapani, Petro Maria Fragnelli, a causa di gravi violazioni commesse dal sacerdote e che, a suo tempo, vennero segnalate da alcuni fedeli della parrocchia alcamese.

Adesso la sospensione dovrà essere discussa ed eventualmente approvata dal dipartimento del Vaticano. E proprio la nota della diocesi di Trapani ha causato un tam tam mediatico contenente anche errori nell’informazione. L’obiettivo del vescovo di Trapani era invece stato proprio il contrario: divulgare il provvedimento, in attesa dell’approvazione dal Vaticano, per garantire la serenità di tutte le parti coinvolte e la ricerca della verità dei fatti per il maggior bene di tutti. Il risultato, forse, non è andato proprio in quel senso. Fra l’altro padre Sebastiano Adamo, allora giovane parroco 30enne, fu al centro di alcune polemiche quando improvvisamente venne sospeso dalla guida della parrocchia del Santissimo Salvatore di Trapani.