Sorveglianza speciale per Vito Marino

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    È stato sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza speciale della P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per la durata di due anni Vito Marino, 46enne di Paceco.

    L’urgente misura è stata richiesta dal Questore di Trapani considerata l’elevata, attuale pericolosità sociale dell’uomo- già sottoposto ad analoga misura su proposta del Questorepro tempore il 13 luglio 2007 – desunta dai suoi precedenti per associazione a delinquere finalizzata alle truffe ai danni dello Stato e, soprattutto, dai gravissimi indizi per l’inquietante triplice omicidio dei componenti la famiglia Cottarelli-Topor, avvenuto a Brescia il 28 agosto 2006, pluriomicidio per il quale Vito Marino, insieme al cugino Salvatore Marino, aveva riportato la condanna all’ergastolo con sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Brescia datata 07.06.2010, poi annullata dalla Corte Suprema di Cassazione con rinvio alla Corte d’Assise di Appello di Milano per un nuovo giudizio.

     

    Il decreto applicativo della misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, si basa sui forti indizi tuttora esistenti in capo a Vito Marino – figlio del boss mafioso pacecoto Girolamo, detto Mommo ‘u nanu, ucciso il 30.11.1986 – per il barbaro triplice omicidio di Angelo Cottarelli, della moglie Marzenna Topor e del figlio della coppia Luca, che vennero raggiunti alla testa a colpi di pistola cal. 22 e letteralmente sgozzati all’interno della loro abitazione.

     

    Il terribile triplice omicidio, come emerso durante le indagini, sarebbe riconducibile a gravi contrasti insorti tra Vito Marino e Angelo Cottarelli, in ordine a rapporti economici intrattenuti tra società riconducibili ai due, coinvolte in un vasto giro di sovraffatturazioni e finanziamenti agevolati in Sicilia per svariati milioni di euro.

     

    In seguito ad una complessa attività investigativa della locale Squadra Mobile e della Guardia di Finanza di Trapani, infatti, erano stati delineati i contorni di un’articolata associazione criminosa, dedita ad operazioni di truffa ai danni dello Stato, per elevati importi, nel settore dei contributi pubblici per la realizzazione di opifici industriali, tanto che nel settembre del 2006 veniva emesso dalla Procura della Repubblica di Trapani un decreto di sequestro preventivo di numerose società, tra le quali la DOLMA s.r.l., la EDIL BRIXIA s.r.l., la VIGNA VERDE s.r.l., la OLEARIA PACHECO s.c.a.r.l., la CEREALSEED s.r.l., il CONSORZIO SIKELIA.

     

    La grave misura di prevenzione, su specifica richiesta del Questore, con l’aggiunta della prescrizione “di non andare lontano dall’abitazione scelta senza preventivo avviso all’autorità presposta alla sorveglianza”, è motivata dalla necessità di sottoporre Vito Marino ad un più penetrante controllo alla luce della latitanza a cui l’uomo si era dato il giorno stesso della condanna all’ergastolo, interrotta con l’arresto nel giugno dello scorso anno.

     

    L’adozione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno impone a Vito Marino anche il versamento, a titolo di cauzione, della somma di venticinquemila euro.